«Ciò che ho subito, in tutta onestà, non lo considero un attacco alla persona ma un attacco allo Stato». L'ex ispettore Roberto Baccichet è un fiume in piena. Visibilmente emozionato, accompagnato da sua moglie Patrizia, ci mette la faccia e partecipa al sit-in anticamorra organizzato da Libera all'ingresso del Municipio di Pago Vallo Lauro.
Baccichet, ex ispettore in servizio presso la Questura di Napoli, Reparto Anticrimine, definisce l'attentato incendiario subito il 2 febbraio scorso «un fatto di grande gravità perché ho sempre servito lo Stato con dignità e professionalità». «Ho vestito per 40 anni la maglietta della Polizia di Stato - ha aggiunto - Ecco perché ritengo che ad essere colpite sono state le Istituzioni».
«La mia presenza qui, in occasione del sit-in di Libera, non vuole essere assolutamente una sfida. Rappresenta solo un atteggiamento positivo nei confronti di chi, evidentemente, non ha capito che la società cambia, che le leggi cambiano e che le situazioni si evolvono. Gente che non vuol capire che determinate azioni compiute in passato sul territorio erano giuste, e che i tempi sono trascorsi e cambiati. Tutti dovrebbero pensare ad altro: ai loro figli, alle loro aziende, al loro territorio. Non sto sfidando nessuno. Né cerco vendette. Mi hanno chiesto tante volte se ho mai avuto paura a fare il poliziotto. Sarei un incosciente a dire che non ho paura. Il messaggio che deve filtrare è un altro: oggi sono stato colpito io, ma poteva accadere agli altri 100mila poliziotti che ogni giorno compiono il loro dovere».
Ecco l'intervista integrale all'ex ispettore Roberto Baccichet.