Addio a Gennaro Passaro, pilastro umano e culturale

Storiografo di spessore, appassionato ed innamorato dell’Irpinia

Tantissimi i messaggi di cordoglio sul gruppo pubblico Nuscani nel Mondo...

Nusco.  

Si è spento Gennaro Passaro, l’Irpinia perde una perla preziosa nel panorama storico, culturale e letterale. Un uomo di grande spessore che ha dato tanto alla sua terra con umiltà e rettitudine. Storiografo appassionato ed innamorato dell’Alta Irpinia. Tantissimi i messaggi di cordoglio sul gruppo pubblico Nuscani nel Mondo.

Nicola Di Iorio: “Una persona straordinaria ed uno studioso della storia di grande spessore. Sono tanti i ricordi che mi riportano a lui al quale mi legava non solo stima reciproca ma anche e soprattutto affetto amicale. L'ho incontrato l'ultima volta nel corso di un convegno a Taurasi riguardante la figura di San Marciano, patrono del paese. Caro Gennaro sono certo che il tuo viaggio ti sarà lieve. La comunità di Nusco perde un pilastro umano e culturale. Un caro saluto a Gennaro e tantissime condoglianze alla famiglia.”

Antonio Grosso: “Il mondo accademico campano, sa di aver perso un bel riferimento. A noi lascia una enorme eredità fatta di ricerche storiche, migliaia di libri antichi, oltre duecento alberi genealogici, archivi di importanti famiglie, miscellanee non pubblicate e lavori da completare, pensiamo, con i figli Enrico e Antonio, di istituire una fondazione a suo nome...perché non disperda un lavoro straordinario fatto in oltre 60 anni.”

Nato a Nusco il 27 marzo 1936. Laureato in Lingue: Letterature e Istituzioni europee presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, ex docente di Lingua e Letteratura inglese presso il Liceo Scientifico “Rinaldo d’Aquino” di Montella dal 1968 al 1996, cultore della materia dal 1996-97 al 2006-07 con il Prof. Francesco Barra, docente di Storia Moderna e Contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Salerno, ispettore onorario per i Beni archeologici e storico-artistici nei Comuni di Nusco, Montella, Bagnoli Irpino e Cassano Irpino. Presidente dell’Associazione per la ricerca storica “Francesco De Sanctis”, con sede in Torella dei Lombardi. Dal 1996 è docente di Storia della Chiesa locale presso l’Istituto di Scienze religiose di Avellino dove, dal 2008, insegna anche Metodologia della ricerca, oltre a condurre un Corso di Lingua inglese.

Oltre ad essere interessato alla ricerca e allo studio della storia e delle tradizioni culturali locali, è stato tra i collaboratori del Dizionario biografico degli Irpini, un’opera prestigiosa in più volumi pubblicata dall’editore Elio Sellino, di Avellino.

Tantissime sono state le sue pubblicazioni, monografie, saggi tra cui spicca l’Iconografia di Sant’Amato da Nusco, la Collegiata di Santa Maria del Piano di Montella, Teresa Manganiello, Serva di Dio, Il culto di S. Maria delle Grazie a Castelvetere sul Calore, A. Falcone, Il rinvenimento e le traslazioni dei corpi dei Santi dello Specus Martyrum di Atripalda tra il 1588 e il 1648, la ricognizione delle reliquie di Sant’Amato, Vescovo e Patrono di Nusco e dell’Arcidiocesi, Materdomini, solo per citarne alcuni, ma l’elenco è ricchissimo e prezioso.

Così sul gruppo facebook, La storia di Nusco raccontata da Gianni Marino: 

Ciao Gennà…
Nella nostra vita di relazione, ogni amicizia utile a vivere meglio ha un suo inizio - che ritorna sempre - da qualche parte e in un determinato momento. Ho conosciuto - se così si può dire - il prof. Gennaro Passaro agli inizi degli anni ‘70, quando fresco di licenza liceale mi avvicinò per propormi di fare da segretario all’avv. Carlo Nardi. Fin allora per me Gennaro era - sic et simpliciter - il “prof. d’inglese”. Passarono altri dieci anni e lui aveva portato a termine quella straordinaria esperienza di ricerca storica che fu la rivista “Civiltà Altirpina”, una raccolta ancora oggi fondamentale per chi è appassionato di storia locale. Senonchè ad una Festa de “L’UNITA’ di uno di quegli anni - 1982 se ricordo bene - invitammo a Nusco il grande meridionalista prof. Manlio Rossi Doria per presentare un suo libro. Con mia grande sorpresa il professore chiese di poter conoscere Gennaro, il quale anche se impacciato (era estraneo per cultura e mentalità all’ambiente di sinistra) ne fu molto onorato. Da allora incominciai a frequentarlo. Spesso e volentieri incrociavamo le spade in duelli culturali ma l’ho sempre considerato un Maestro. Gennaro aveva un carattere schivo e riservato, ma se riuscivi a conquistarne la stima, ti sorrideva in un modo sornione, complice e la sua disponibilità era senza orizzonte. La sua scomparsa mi ha lasciato di stucco. Solo qualche mese fa avevo “discusso a modo nostro ” sull’idea che aveva di come fare la biblioteca civica, una sua creatura e che a lui andrebbe subito intitolata. Gli proponevo una struttura multimediale aperta al confronto con gli autori. E lui puntualmente mi ricordava l’amara esperienza di una sua iniziativa agli inizi degli anni sessanta. “Gennà – replicavo - ma non è possibile che racconti sempre quell’esperienza. Il 1962 è passato da mezzo secolo “. Spesso aprivo la discussione con qualche domanda. “Gennà ma è possibile che Piazza Natale ha solo il cognome. ” - E lui rispondeva puntuale, preciso, padroneggiando una sterminata erudizione, frutto di anni ed anni di lavoro certosino. Lui che era così lontano dai computer mi ringrazio commosso per le parole dedicate alla scomparsa l'anno scorso della moglie Lidia. Una signora gentile e cortese che ho imparato a conoscere per telefono. Premurosa era molto incuriosita da quella nostra “amicizia conflittuale”. Un po’ se la rideva e si divertiva nel vederci ragionare appassionatamente. Gennaro aveva questo di particolare: aveva bisogno di tempo per rispondere. Spesso mi guardava perplesso, dubbioso e dopo un po’ mi richiamava e implacabile emetteva la sentenza della cassazione. Mi piace ricordarlo così: intenti a discutere animosamente. Mi sarebbe caro – se fosse possibile - potergli dire: “ Gennà, ma perché mi hai voluto dare questo dispiacere, proprio il giorno del mio compleanno ci hai voluto lasciare! ” Altri hanno scritto sul valore della sua ricerca storica soprattutto in materia religiosa. Stamattina il Vescovo in Chiesa ha usato belle parole. Ma per me Gennaro Passaro resterà per sempre il Direttore della rivista “Civiltà Altirpina”, di aver contribuito a salvare il Centro Storico di Nusco e soprattutto uno dei migliori e riconosciuti studiosi italiani sull’arte tipografica in Campania nel 1500. In questo mio amore per la storia locale resterà per sempre un Maestro. Diceva Bernardo di Chartres che noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l'acume della vista o l'altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti. » Un abbraccio paterno ai figli Antonio ed Enrico.

Foto di Sergio Natale post commemorativo pubblicato sul Gruppo Pubblico Facebook Tuscani nel Mondo.

Gianni Vigoroso