“Durante il percorso, grazie alla stampa, una famiglia irpina di Caposele mi ha contattato attraverso Facebook offrendomi ospitalità. Questa notte ho dormito da loro. Entrare nell’avellinese è stata un’emozione davvero particolare.
Sto bene con la gente dell’Irpinia che è gente cortese, cordiale. Lungo il percorso, mentre raggiungevo i borghi, tante persone mi hanno riconosciuta, si sono fermate a parlare con me Un signore mi ha atteso al balcone per offrirmi i suoi dolci e mi ha parlato tanto del terremoto del 1980. Invece una signora molto gentile si è fermata con la macchina ed avrebbe voluto offrirmi il pranzo. Anche questa signora mi ha parlato tanto del terremoto, poi ho incontrato un maratoneta, mentre gli ultimi 4 km sono stati sotto la pioggia e nel buio.
A distanza di 36 anni il terremoto incide ancora tanto nel tessuto sociale di queste persone, è davvero una grande ferita, con paesi ricostruiti ma privi della loro identità d’origine”. Lo ha dichiarato Vienna Cammarota, Guida Ambientale Escursionistica Aigae, che nell’anno dei cammini e del Giubileo di Papa Francesco, sta affrontando una prova straordinaria: raggiungere a piedi il Parco Nazionale del Gargano con un percorso di 230 km all’età di 67 anni. Vienna ci sta riuscendo perché in due giorni ha già coperto 66 Km.
L’allarme di Vienna, una vera moria di borghi, stanno finendo dopo il 1980
“Ho attraversato le gole delle montagne con a destra il paesino di Colliano ed a sinistra Valva, Oliveto Citra e Senerchia. Oggi molti di questi comuni hanno la zona industriale ma ho notato che i borghi stanno morendo - ha proseguito Vienna - sono in piena agonia e con loro anche le tradizioni. Una vera moria di borghi che hanno oramai perso la loro identità dopo il terremoto del 1980. Purtroppo la gente soffre tutto questo. Ho raggiunto così Quaglietta, un tempo Comune ed oggi frazione di Calabritto, in Irpinia. Ho avuto modo di vedere il Castello Normanno. A Quaglietta ho incontrato gruppi di anziani che mi hanno raccontato come era il paese in passato, di quali fossero le relazioni sociali tra la gente prima del terremoto. In questa frazione di Calabritto fanno un particolare raviolo ripieno di un’erba aromatica coltivata proprio in questo luogo e che da queste parti chiamano “zenzifero”, per non parlare della matassa, pasta fatta a mano e condita con sugo”.
Ed ecco oggi a Lioni e Sant’Angelo dei Lombardi
“Oggi percorrerò altri 25 km ed entrerò nei paesini del cratere. In partenza visiterò il Santuario di San Gerardo che si trova a Caposele. Le prime notizie riguardanti tale Santuario risalgono al 1200. All’interno della nuova Basilica - ha concluso Vienna Cammarota - costruita dopo il terremoto del 1980 vi troviamo le Reliquie di San Gerardo Maiella. Dopo raggiungerò la Guida Ambientale Escursionistica Aigae, Gerardo Basile per entrare nei paesi del cratere. Inizieremo da Lioni, paesino irpino di 6420 abitanti colpito dal terremoto del 1980, morirono 228 persone e l’abitato fu praticamente raso al suolo. Il nome di Lioni appare per la prima volta in un atto di donazione datato anno 883. Dunque un paesino ricco di storia. A Lioni c’è la cascata di Brovesao, una vera bellezza naturale a pochissimi chilometri dal centro.
Tra Lioni e Caposele sono state ritrovate mura ciclopiche costruite dai Sanniti per proteggersi dal continuo assedio dei Romani. Tante le chiese , alcune ricostruite , altre risalenti al XIV secolo. Lasciata Lioni arriviamo a Sant’Angelo dei Lombardi. Per me tappa assolutamente obbligatoria al Santuario della Madonna del Goleto. Sant’Angelo dei Lombardi conta circa 4381 abitanti e nel 1980 fu anche definita purtroppo la capitale del terremoto perché registrò il maggior numero di morti, ben 482. Il centro storico ha in parte conservato l’aspetto medioevale, da ricordare il Castello costruito verso il X secolo, la Cattedrale di origine normanna, il Convento di San Michele del XIII secolo. L’Abbazia del Goleto è invece uno dei più bei complessi religiosi dell’Italia meridionale e fu fondata da San Guglielmo da Vercelli. La grande chiesa settecentesca fu costruita su progetto del Vaccaro. Saliremo sul colle che domina la Valle del fiume Ofanto ed entreremo nell’Abbazia fondata nell’anno 1133. L’Italia è sicuramente meravigliosa, ricca, variegata per paesaggi, paesini diversi con culture diverse, linguaggi e tradizioni diverse ma dobbiamo assolutamente recuperare la memoria e tutelare questo patrimonio”.
Vienna , 67 anni, era partita alle 5 del mattino di Lunedì 7 novembre, a piedi dalla Valle dei Templi di Paestum , ed è coordinatrice delle Guide Ambientali Escursionistiche Aigae della Campania. E’ partita da sola e non sta utilizzando mezzi tecnologici ma solo uno smartphone ed una cartina. Vienna Cammarota ha già attraversato a piedi la Palestina ed ora sta sfidando le intemperie e gli ambienti dell’Appennino, da sola, per raggiungere Manfredonia nel cuore del Parco Nazionale del Gargano ed aggregarsi alle altre 300 Guide Ambientali Escursionistiche che giungeranno da tutta Italia per la loro XXIV Convention Nazionale dal 16 al 20 Novembre. Arriverà a piedi il 17 Novembre .
Partendo a piedi dalla Valle dei Templi di Paestum nel Parco Nazionale del Cilento, Vienna Cammarota, Guida Ambientale Escursionistica della Campania, all’età di 67 anni da sola entrerà nei boschi dell’Appennino, risalirà e costeggerà le montagne, attraverserà fiumi e borghi, incontrerà culture diverse e popoli diversi e racconterà tutto con foto e video in tempo reale. Il 17 Novembre si unirà alle altre 300 Guide che da tutta Italia si recheranno all’Oasi del Lago Salso nel Gargano per partecipare alla XXIV Convention Nazionale delle Guide Ambientali Escursioniste Aigae, in programma dal 16 al 20 Novembre a Manfredonia, in Puglia.
Gianni Vigoroso