Montefalcone di Val Fortore

Sono stati tutti assolti dall'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e condannati per associazione per delinquere dopo la riqualificazione dell'iniziale imputazione di associazione di stampo mafioso. E' la sentenza pronunciata questo pomeriggio dal Tribunale di Locri per le persone che sul versante sannita erano state arrestate, nel febbraio 2014, nell'indagine, denominata New Bridge, diretta dalla Dda di Reggio Calabria. In particolare, condanna a 3 anni per Carlo Brillante, 51 anni; ad 1 anno e 6 mesi per Daniele Cavoto, 30 anni, e Francesco Vonella, 29 anni; ad 1 anno per Andrea Memmolo, 29 anni, tutti di Montefalcone di Valfortore, difesi dagli avvocati Mario Verrusio, Vincenzo Sguera, Stanislao Lucarelli, Mauro Valentino e Manuela Valente.

Una decisione che dovrebbe comportare il ritorno in libertà di Brillante e Memmolo, non di Cavoto e Vonella, detenuti per un''altra inchiesta della Dda di Potenza, relativa ad una tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso e dalla transnazionalità, ai danni di un imprenditore lucano.

L'operazione New Bridge, come si ricorderà, era stata centrata su un giro di droga tra Stati Uniti e Calabria, passando per il Sannio. Cocaina da acquistare alle Bahamas o in Guyana e da spedire in Italia, eroina da comprare nel nostro Paese per venderla negli States.  New York, Gioiosa Jonica e Montefalcone di Valfortore le tappe della triangolazione. Secondo gli inquirenti, droga nascosta in carichi di copertura di frutta fresca o carbone, piazzata sull'asse costruito tra due gruppi, sui rapporti tra esponenti legati alla famiglia Gambino, “storicamente considerata la più grande e potente di Cosa nostra” negli Usa, e la 'ndrina Ursino. Nel mezzo “una cellula collegata con gli americani ed i calabresi sedente nel beneventano”.

Una ventina le persone coinvolte, sette delle quali avevano scelto il rito abbreviato (cinque condanne e due assoluzioni). Per le altre il rinvio a giudizio ed un processo che si è ora concluso con una serie di condanne.

Esp

(foto di Telemia)