Recuperare la struttura del Casino Sociale e restituirla all’antico splendore, magari con un nuovo affidamento esterno. Dopo un oltre un anno di chiusura per inagibilità, ma anche per un contenzioso con la società che lo aveva in gestione in precedenza, si punta al recupero. Almeno nelle ipotesi dei commissari della commissione consiliare “Annona e Turismo”, presieduta da Massimiliano Natella. Ma per farlo c’è la necessità di reperire fondi per il restyling necessario, visto anche il periodo d’inattività della struttura. E di questi tempi non è che sia proprio una passeggiata di salute trovare finanziamenti. Ma che in questo momento sono più che necessari per ripristinare le condizioni d’agibilità del Casino Sociale.
Ed una volta recuperato, affidarlo nuovamente ad una società mediante l’iter consolidato del bando di manifestazione pubblico. Senza dimenticare la querelle giudiziaria che, al momento, tiene vincolato il Casino Sociale del Teatro Verdi. In particolare con l’Antica Casina dei nobili, il circolo culturale che per quasi 165 anni ha avuto in gestione e condotto il Circolo Sociale nel teatro massimo cittadino. Un botta e risposta negli ultimi anni che ha portato l’amministrazione comunale a sfrattare il circolo culturale per inadempienze sui canoni di locazione. Di rimando la richiesta di risarcimento milionaria nel gennaio dello scorso anno per quasi dieci milioni d’euro per danni d’immagine subìti da un circolo culturale che vanta 163 anni di storia.
Tanto che nella famosa richiesta di risarcimento era completamente ribaltata la tesi del Comune con il circolo culturale che, addirittura, avrebbe vantato dei crediti. Molti di questi crediti per una serie di prestazioni effettuate senza compenso relative soprattutto ai miglioramenti apportati all'immobile. Ed è questo, forse, il punto più difficile da risolvere prima di recuperare del tutto il Casino sociale del Teatro Verdi.
Redazione