Salerno

Un nuovo parere con tempi di risposta urgentissimi, la richiesta inviata al Ministero degli Interni dal segretario generale Ornella Menna. Oggetto, le indennità da corrispondere agli amministratori di Palazzo Guerra. E’ quanto emerso ieri mattina in quello che è stato una sorta di Consiglio comunale a porte chiuse, perché c’erano quasi tutti i consiglieri impegnati nelle due commissioni al terzo piano, compreso quelli dell’opposizione. La conferma di quello che già da tempo si sentiva a Palazzo Guerra, della richiesta di un nuovo parere ancor prima che il presidente Ferrara comunicasse a tutti i presidenti di Commissione della disponibilità del parere da parte del Viminale.

Tutti nella stanza del sindaco con Enzo Napoli che poteva contare sulla presenza dell’onnipresente Felice Marotta e della segretaria generale Ornella Menna. ma a questo punto resta un dubbio, se il Ministero degli Interni risponderà ad un quesito praticamente identico al primo. Ferma sulla posizione il segretario generale, che ritiene nelle norme l’adeguamento dei gettoni di presenza, meno i consiglieri che hanno ribattuto che l’allineamento alla norma ministeriale è arrivata subito, con la prima richiesta del 2000, e con il Comune di Salerno mai nelle more dei ritardi. Ma soprattutto la determina dello scorso 29 agosto, a restare nel mirino.

Nel parere del Viminale resta chiaro un passaggio nelle modifiche del 25 giugno 2008 del famigerato Decreto Legge numero 267. Agli Enti locali sarebbe stato annullata la possibilità di intervenire autonomamente sui gettoni di presenza sia in aumento che in diminuzione, quello che non avrebbe rispettato il Comune di Salerno. In piedi l’ipotesi di un ricorso al Tar avverso la determina, i termini scadrebbero il 6 novembre ma ci sarebbero da conteggiare le eventuali proroghe, con i tempi ultimi che si allungherebbero. Ma è questa una ipotesi scartata a priori da gran parte dei consiglieri – resiste solo una piccola sacca di opposizione – con la soluzione che sarebbe il provvedimento di annullamento in autotutela della stessa determina. Nel frattempo, i consiglieri hanno ribadito che anche l’esecutivo, sindaco in testa, devono provvedere alla sforbiciata delle proprie indennità di servizio.

 

Redazione