Telese Terme

Lo sguardo dei circa 250 lavoratori impegnati presso la struttura telesina della ‘Fondazione Maugeri’ è orientato a Pavia. In due incontri, programmati per la giornata odierna e per quella di domani, i rappresentanti dei vertici della Fondazione e i sindacalisti che rappresentano i lavoratori vaglieranno la difficile situazione per cercare soluzioni condivise per il futuro degli oltre 3.500 dipendenti impegnati nelle ventuno sedi della Fondazione operanti in varie regioni della Penisola. Prima di Natale, si è chiusa la prima fase della vertenza, esplosa a luglio con l’annuncio della dirigenza di voler tagliare il costo del personale di 22 milioni di euro per ripianare i conti di fondazione, messi in difficoltà soprattutto dalle vicende giudiziarie. Da luglio, (quando il Cda aveva approvato una delibera che prevedeva il passaggio al contratto della sanità privata Aiop per tutti i dipendenti), a oggi (in cui dai tavoli tecnici è emersa una bozza di accordo che parla di tagli per 9 milioni per tre anni e mantenimento del contratto della sanità pubblica), ci sono state manifestazioni, assemblee, tavoli tecnici e istituzionali. E vari consigli comunali aperti. Un mese fa quello di Pavia, la città dove ha sede Fondazione e su cui gravano le strutture più importanti dell’istituto. L’altro giorno, alla vigilia dell’Epifania, quello di Telese Terme, che tra le posizioni espresse ha sancito anche l’importanza di attivare tavoli di confronto a livello regionale, cercando di stimolare soprattutto il governo presieduto da Stefano Caldoro, praticamente assente in questi lunghi mesi della vertenza. A cui viene addidata la colpa anche di non portare a conoscenza quelli che sono i contenuti di una convenzione firmata tra Palazzo Santa Lucia e Fondazione Maugeri circa due anno fa. Parlando della situazione attuale, va detto che sempre prima di Natale si è registrato anche un nuovo cambia alla direzione generale di Fondazione, in concomitanza con la chiusura della fase dei tavoli tecnici: d’ora in avanti trattative separate per infermieri, da un lato, e medici dall’altro. In questo clima poco chiaro, in diverse strutture del Nord nelle ultime giornate del 2014 alcuni lavoratori sono stati impegnati in una raccolta firme per chiedere alle organizzazioni sindacali un’assemblea prima dell’apertura del tavolo di trattativa. Un incontro per esprimersi «sulla linea da tenere durante le trattative con la dirigenza». Ed in questo clima di incertezze arrivano i due importanrti summit in programma a Pavia.

di Pasquale Carlo