Ieri la giornata conclusiva della due giorni di 'Balena Bianca'. Il meeting si è svolto al Gran Hotel Vanvitelli ed ha visto la presenza dell'eurodeputato e memoria storica della Dc Giuseppe Gargani che ha tenuto una vera e propria lectio magistralis sul tema del tavolo di lavoro conclusivo dell’evento.
Il politico irpino, con estrema lucidità e chiarezza ha parlato degli errori della Democrazia cristiana e della sua eredità valoriale. Gargani ha sottolineato come sia stata «fatale alla Democrazia cristiana il cambio della legge elettorale» e come il partito «abbia pagato la decisione di eleggere il suo segretario come presidente del consiglio».
Gargani ha parlato anche del referendum spiegando le ragioni del no. «La costituzione si cambia in un periodo di tranquillità sociale, non adesso e, soprattutto lo si fa mettendo in campo un’idea non un possibile risparmio di soldi per la nazione – ha sottolineato Gargani – si può essere favorevoli o contrari alla nostra carta costituzionale, ma, di certo, non si può dire che essa non sia chiara… Se si legge la riforma, si vede che già ci sono diverse interpretazioni sugli articoli cambiati e, di per se, questo basterebbe a dimostrare, come non sia una buona riforma».
L’eurodeputato ha espresso parole di apprezzamento per Balena Bianca. «Non possono non guardare con simpatia ad uno stile di vita democratico cristiano». A chiusura dei lavori del tavolo, il palco è stato occupato dagli amministratori che hanno voluto fare una riflessione sui temi proposti nella due giorni e sulle prospettive di Balena bianca. Il consigliere di Orta di Atella Gennaro Della Porta e il presidente del consiglio atellano Massimo Russo. Le conclusioni sono state affidate all’avvocato Massimo Golino che ha tirato le somme di questa due giorni. «Noi di Balena bianca siamo soddisfattissimi dell’andamento dei lavori – ha spiegato – abbiamo riunito gli esponenti di tutto l’arco costituzionale politico, illustri colleghi avvocati in questa due giorni di dibattiti. Da parte di tutti è emersa forte la necessità di ritornare ai partiti per arginare il voto di protesta sempre crescente. E’ indispensabile riprendere il dialogo e il confronto con i cittadini, anche se, mentre si dice questo, c’è qualcuno che preferisce ancora i salotti televisivi all’incontro con gli elettori. Come Balena bianca, siamo consapevoli che è cambiata una stagione e che è indispensabile, scrivere nuove regole. Non siamo un partito, ci definiamo uno stile di vita: apriremo una campagna di adesioni, ma non per questo andremo a snobbare le elezioni. Analizzeremo le singole posizioni in tutte le realtà e prenderemo posizione con chi ci convince di più».