Salerno

Riecco la storia del Gonfalone assente alla processione del Santo Patrono di un mese fa. Una discussione riaperta ieri con una interrogazione dell’opposizione in Consiglio comunale. E non è bastato nemmeno l’intervento del sindaco che ha rimarcato la posizione assunta un mese fa. Non ci stanno Roberto Celano e Gaetano amatruda di Forza Italia. «La tentazione è sempre la stessa. – affermano il consigliere e il vice coordinatore provinciale azzurro -  Questa amministrazione avrebbe la pretesa di organizzare anche le celebrazioni del Santo Patrono. Le “mani” dappertutto, ma non si può. Il Comune ha il dovere di organizzare la parte civile della festa nel rispetto della tradizione lasciando alla Curia l'autonoma organizzazione degli aspetti religiosi. Dal sindaco Vincenzo Napoli una ennesima caduta di stile. L'attacco scomposto alla Curia salernitana nasconde le difficoltà del momento e l'imbarazzo per una vicenda gestita malissimo.

Alla Processione si va per devozione e non certo per folklore. Chi non è credente può decidere di non partecipare ma non ha il diritto di disporre del Gonfalone che è simbolo di un'intera città. Il sindaco, dopo la figuraccia della assenza e del puerile boicottaggio, avrebbe dovuto chiedere scusa alla città, ai salernitani ed alla Chiesa. A questa amministrazione, a questo sistema di potere che pretende e non dialoga, serviva e serve un bagno di umiltà. Madre Teresa di Calcutta, Santa e faro di buonsenso e religiosità, diceva "c'è chi crede che tutto gli sia dovuto, ma non è dovuto niente a nessuno. Le cose si conquistano con dolcezza ed umiltà". Enzo Napoli si convinca. Nulla gli è dovuto, ne a lui ne al suo Capo. Sperimentare un po’ di umiltà aiuterebbe».

 

Redazione