Ancora nuovi sviluppi sul caso del finanziamento di 4 milioni e 763mila euro, di cui 3milioni e 230mila euro appaltati, denominato “intervento infrastrutturale di completamento funzionale e valorizzazione di edifici monumentali di pubblico interesse di proprietà comunale nel centro storico di Apice” e riguardante, in particolare, i noti lavori presso il Castello dell’Ettore e i Palazzi signorili adiacenti. E’ ancora in atto, come documentato da Ottopagine da più di un anno e mezzo, un contenzioso tra il comune di Apice e la società consortile “Il Castello”, il cui legale rappresentante è l’imprenditore locale Michele Pignone. A quest’ultima furono infatti appaltati i lavori in questione nel 2009. In seguito, però, alla stessa società, fu rescisso il contratto tramite l’azione della nuova amministrazione Albanese per “gravi inadempienze legate ai ritardi sulla consegna dei lavori”. La ditta non si presentò sul cantiere per 118 giorni naturali e consecutivi. Al 30 settembre 2013, come si ricorderà, il comune di Apice registrava infatti un ritardo e un danno giornaliero di circa 2mila e 600 euro, per un totale di 312mila euro, che l’Ente ha chiesto come risarcimento danni alla società. Stessi soldi che pochi giorni fa “Il Castello” ha chiesto, invece, al comune di Apice, determinando così la costituzione in giudizio dell’Ente. La società consortile infatti chiede al comune di Apice 312mila euro relativi al pagamento dell’atto di conciliazione del 28/12/2012 e dichiarato esecutivo in data 08/01/2013 dal Tribunale di Benevento e sul quale veniva apposta la formula esecutiva in data 28/10/2014. Oggi la Società ha chiesto invece il pignoramento di 472mila euro attraverso il legale incaricato, l’avvocato Giuseppe Vernacchio, sempre per i lavori di 312mila euro che la società vanterebbe ancora. Atto di pignoramento che interessa le somme depositate dal comune di Apice presso la Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio-Calvi, Società Cooperativa. Tra comune di Apice e la società Consortile il Castello c’è stato però anche un accordo bonario, che si rende pubblico oggi, sempre relativo alla somma di 312mila euro, in cui entrambe le parti si accordavano in tal senso: «Detto residuo importo si conviene che sarà erogato dal comune di Apice alla società appaltatrice “il Castello”, entro il termine essenziale di trenta giorni dal materiale accredito da parte della Regione Campania delle relative somme, ed a seguito della materiale effettiva ripresa dei lavori da parte della società appaltatrice».
di Michele Intorcia