Avellino

Cambiar tutto per non cambiar nulla. Il verdetto del consiglio comunale andato in scena ieri sera ad Avellino.

L'unica lieve impennata di un copione scialbo l'ha regalata il passaggio di Francesca Di Iorio fra i banchi della maggioranza. 

L'emblema anche fisico di un mal contento mai celato. Fra i così detti dameliani che sono stati delusi dalla doppia finta del sindaco che, promettendo l'azzeramento della giunta poi mai realizzato, ha giocato sia loro che il consigliere d'opposizione Costantino Preziosi.

Facendo rimaner tutti con un palmo di naso.

Poi è stata la volta dei rosari. Letteralmente. Con i progetti degli anni scorsi che venivano riscongelati: si parlava di nuovo di Ex Gil da ultimare e riaprire al pubblico, di Isochimica da bonificare, della Dogana e del centro per l'autismo.

Un “faremo diremo” che si è inserito fra gli strali di Giordano e gli attacchi di Costantino Preziosi, prima che si consumasse la caduta del consiglio comunale, per la mancanza del numero legale.


Degno epilogo di una seduta insipida.