“Personalismi? Non vedo questo rischio, almeno per noi rappresentanti dell’opposizione non c’è”. Enzo Lauro, capogruppo a palazzo Mosti del PdL e vicepresidente del Consiglio, respinge il quadro tracciato dal decano Giovanni Izzo che ieri, proprio da queste colonne, aveva paventato il rischio di un ultimo anno all’insegna del piccolo cabotaggio. Lauro nella sua visione non manca di sottolineare le differenze tra il ruolo gestionale della maggioranza e quello di controllo affidato alla minoranza, segnala anche il clima diverso che caratterizza gli schieramenti: “Noi siamo sempre stati impegnati in un proficuo lavoro di squadra che, al di là delle distinte appartenenze politiche, ci ha visto uniti in uno sforzo solo. Il centrosinistra non può certo dire la stessa cosa”. Poi passa all’attualità: “Di questo atteggiamento – spiega ancora l’avvocato – potrebbe fornire utile controprova anche lo stesso schieramento di maggioranza. Basterebbe enumerare solo le volte che il Consiglio Comunale è partito o è stato tenuto in vita dalla nostra presenza, per comprendere lo spirito costruttivo con il quale ci siamo mossi. Certo, se poi succede come nell’ultima seduta, che qualcuno pensa di essere più furbo degli altri, allora davvero non possiamo tirarci indietro per segnalare tutte le mancanze di chi guida il Comune. Fatto sta che in tantissime occasioni proprio dalle nostre proposte sono partite attività migliorative dei provvedimenti messi in piedi dall’amministrazione: magari hanno fatto finta di non ascoltarci per poi utilizzare i contenuti ritenuti oggettivamente validi: va bene lo stesso, a noi non è mai interessato essere i primi della classe ma piuttosto migliorare le condizioni di vita dei cittadini”. Su una circostanza anche l’analisi di Lauro collima con quella degli esponenti politici del centrosinistra: “E’ una fase totalmente monopolizzata dal dibattito sulle Regionali, difficile immaginare come se ne uscirà”. “Io sono un rappresentante del Nuovo Centro Destra – sottolinea – e come esponente di un partito non posso che attenermi alle indicazioni che arriveranno dai dirigenti. Devo aggiungere, però, che proprio partendo dalla mia estrazione politica e culturale, non posso che sentirmi più a mio agio nel gruppo che sosterrà Caldoro”. Certo non mancano i rilievi critici anche indirizzati al suo schieramento, così indirizzando le sue attenzioni ai consiglieri regionali uscenti, il vicepresidente del Consiglio sottolinea: “Sarebbe ora che anche in seno al Consiglio regionale ci adoperassimo per un rinnovamento. Non farebbe male una ventata di novità anche tra i nostri candidati”. Poi, ritornando ad analizzare il campo avverso rivela: “Da qualche tempo registro una sempre maggiore insofferenza a farsi indirizzare sempre dallo stesso faro. Da qualche mese a questa parte ho registrato a sinistra una spaccatura, forse figlia dello scostamento che si è verificato anche in campo nazionale, che comunque incide sull’azione amministrativa”. Ed eccolo, infine, l’esempio legato all’attualità: “Sul piano dell’amministrazione basta prendere in esame quanto si è verificato sul caso mensa, lì il centrosinistra ha dimostrato di essere alla frutta…”.
di Antonio Orafo