Sgominata una delle più pericolose gang criminali italiane, grazie al fiuto del Vice Questore arianese, Capo dell’Antirapine della questura di Torino, Veronica Bevilacqua. Un’operazione rocambolesca che ha permesso di recuperare gran parte della refurtiva del maxi furto nel caveau di Intesa Sanpaolo del capoluogo piemontese, evitato altri colpi milionari e assicurato alla giustizia i malviventi.  

La giovane poliziotta del tricolle da anni in prima linea e in particolare evidenza per le sue spiccate capacità investigative, ha fornito al capo della mobile di Torino Marco Martino e al sostituto procuratore Andrea Padalino, le prove necessarie per incastrare i componenti del sodalizio criminoso, individuando a Paullo, Milano, il covo della banda e di far saltare all’ultimo minuto un colpo che avrebbe fruttato altri 20 milioni, presso la sede della società portavalori Battistolli di Paderno Dugnano.

17 persone i provvedimenti restrittivi emessi dal gip Giacomo Marson del tribunale di Torino.Tra loro anche 4 vigilantes di Milano, presunti basisti del colpo.

Tutti i componenti della banda, attualmente in carcere, devono anche rispondere del tentato furto al caveau dell’istituto di vigilanza Btv Battistoli di Paderno Dugnano, in provincia di Milano.

Il colpo da 20 milioni di euro alla banca di corso Peschiera a Torino era stato scoperto il 26 aprile scorso. I ladri avevano svuotato centinaia di cassette di sicurezza che contenevano gioielli di famiglia di grosso valore. Avevano fatto irruzione dal retro della banca riuscendo ad aprire la porta blindata del caveau approfittando del  ponte del 25 aprile.

Mesi di intenso lavoro per gli investigatori torinesi al fine di risalire alla banda composta anche da un malvivente campano, proveniente da Scampia, Napoli.

La polizia è riuscita ad intercettare il sodalizio mentre stava ormai portando a compimento fermato una rapina consistente in una villetta, sequestrando anche una parte della refurtiva torinese, 23mila euro in contanti, armi e maschere in lattice, guanti, parrucche e cappelli usati dai ladri per mascherarsi, oltre a numerosi oggetti da scasso, duplicati di telecomandi e chiavi di sicurezza. A capo della banda un professionista del crimine, giudicato dagli inquirenti un vecchio maestro del settore, già noto per un’altra serie di furti ai bancomat.  (Foto conferenza stampa, Corriere.it).

Gianni Vigoroso