"Il sì darà più forza alle amministrazioni locali e avvicinerà le istituzioni ai cittadini". Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato al ministero della Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti durante il convegno organizzato dal comitato 'Sannio per il sì', questo pomeriggio presso la sala 'B.Bonazzi' del conservatorio statale di musica 'Nicola Sala'.
"Il sì - ha spiegato Rughetti - consentirà ai sindaci di andare in Senato. Le istituzioni con la riforma si avvicineranno alle comunità e sapranno meglio rappresentare le loro esigenze. Per anni abbiamo assistito a un immobilismo burocratico della filiera istituzionale; ora è il momento di ordinarla, di rimodularne le competenze. C'è bisogno di guardare le istituzioni, capire che dietro di esse ci sono le persone e fare il possibile per migliorarne la qualità della vita. La riforma alla Carta Costituzionale è pensata per rendere pienamente operativo il il principio di eguaglianza previsto dall'art.3, è attuazione della democrazia, correzione giusta della seconda parte di un'architettura costituzionale che blinda la modifica dei principi fondamentali. Il ruolo della Repubblica è proprio quello di rimuovere gli ostacoli affinché siano offerte ai cittadini stesse opportunità: la riforma guarda in questa direzione. E' una opportunità imprescindibile per i cittadini di essere protagonisti ed esercitare il principio di democrazia".
Centrale il ruolo dei primi cittadini, anche per Pasquale Granata, coordinatore comitato sindaci per la Campania: "Per la riforma costituzionale la filiera dei sindaci è fondamentale - ha dichiarato - Chiedo loro di attivare un momento di discussione e confronto alto nelle comunità locali; di far arrivare ai cittadini non solo il messaggio che viene filtrato dai mass media, ma di far capire quanto sia importante riscoprire la Carta Costituzionale e rivedere la seconda parte per renderla più funzionante".
"Il filo rosso di questa riforma costituzionale - ha affermato Giulia Abbate, co-fondatrice del comitato 'Sannio per il sì' - è il tentativo di creare un nuovo equilibrio tra unità e indivisibilità della Repubblica, il tentativo di promuovere ulteriormente la valorizzare delle autonomie locali. Nessuno pensi che da questa riforma nasca una compressione delle istanze autonomistiche degli enti territoriali: c'è solo un tentativo di semplificazione attraverso la costituzionalizzazione della soppressione delle province. Ma c'è, comunque, un richiamo alla sussidiarietà verticale. Quanto più vicino il potere pubblico è ai cittadini, tanto più elevata sarà la qualità della democrazia per noi tutti. Da qui la nascita di quel Senato inteso come ente dei territori e i sindaci ne saranno i protagonisti".
Hanno partecipato alla discussione: Giuseppe Addabbo, sindaco di Molinara; Giacomo Buonanno, sindaco di Moiano; Micheleantonio Panarese, sindaco di Buonalbergo e Carmine Valentino, sindaco di Sant'Agata de' Goti.
Referendum costituzionale, centralità del ruolo dei sindaci
Il sottosegretario Rughetti: "Avvicinare la filiera istituzionale per migliorare la quali
Redazione Ottopagine