Timbravano il cartellino ma non si recavano in ufficio, risultavano presenti sul posto di lavoro ma in realtà era altrove. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha recentemente chiuso le indagini nei confronti di 25 indagati, tutti dipendenti dell'A.S.L. di Casetta, dislocati presso il Distretto 13 di Maddaloni, avanzando al Gip del locale Tribunale la richiesta di rinvio a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato. È giunta al suo epilogo, dunque, l'attività investigativa delegata ai Carabinieri della Stazione di Valle di Maddaloni, culminata, nel giugno 2016, con l'esecuzione dell' ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone, di cui 9 agli arresti domiciliari e 7 sospese dal pubblico impiego.
Le indagini, coordinate dalla Procura, hanno consentito di documentare, lungo l'arco di svariati mesi, anche attraverso attività tecniche e dinamiche, come gli indagati, pur figurando regolarmente in servizio, rimanessero in realtà assenti dal lavoro. E' stato inoltre acclarato come, in molti casi, i dipendenti infedeli - in concorso e alternandosi fra di loro - avessero timbrato i cartellini marcatempo, in ingresso e in uscita, anche per i colleghi assenti.
I delitti contestati ai dipendenti infedeli sono quelli di truffa aggravata in danno dell'ente locale, nonché la speciale ipotesi di reato introdotta dall'alt. 55- quinquies del d.lgs. 165/2001, che prevede la punizione del dipendente di una pubblica amministrazione che attesti falsamente la propria presenza in servizio mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente. Per il danno all'Erario, si è provveduto alla rituale comunicazione alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale della Regione Campania.