Salerno

“La falda è sostanzialmente stabile”, è la certezza finale del pool di esperti che 8 mesi fa fu incaricato dal Comune di Salerno di indagare sul fenomeno degli allagamenti spontanei nel Centro Storico. Da Palazzo Guerra, e dopo la recente sollecitazione del gruppo pentastellato del Rousseau (guarda qui), arriva la pubblicazione di quello che è il resoconto delle attività di indagini del comitato capitanato da Maurizio Giugni, ordinario di costruzioni idrauliche dell’Università Federico II di Napoli.

Con lui c’erano anche Francesco Peduto, Presidente Nazionale Ordine dei Geologi, Giuseppe Grimaldi, Vicario del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Campania Sud; Alessandro Gambardella, Ingegnere Idraulico Funzionario Genio Civile; Ernesto Scaramella, Funzionario Provincia di Salerno, Roberto Nobile, referente Protezione Civile Comune di Salerno. Insomma la risalita anomala dell’acqua non sarebbe dovuta alla falda acquifera ma il mistero è destinato a restare, così come si evidenza nella scarna relazione.

“Dalle indagini effettuate, peraltro avviate quando il livello freatico era già in fase di discesa, è stato possibile appurare che non si è trattato di un fenomeno naturale, ma allo stesso tempo non è emersa una causa certa. – si legge - Pertanto, allo stato, con i dati disponibili, non è possibile individuare nessuna responsabilità in merito, così come non è possibile escludere altre cause che non sono state prese in considerazione per mancanza di elementi significativi”.

Tra l’altro, i rilievi sarebbero continuati fino allo scorso settembre. “Il prolungamento dei rilievi piezometrici ha comunque messo in evidenza una sostanziale stabilità della falda a partire dal termine del mese di febbraio, con il ritorno, nelle ultime misure, ai livelli del 2009. – si legge nella conclusione - Attesa la possibilità che il fenomeno si ripresenti con i medesimi caratteri transitori, si evidenzia la necessità, da un lato di prevedere un monitoraggio continuo del livello freatico nel centro storico basso di Salerno, dall’altro di procedere ad un censimento esaustivo degli impianti di aggottamento esistenti”.

 

anro