Avellino

La famigerata contro – riforma 1212 meglio conosciuta come “Riforma del Rio” oltre a non aver prodotto un efficace contenimento dei costi e spreco di risorse, ha causato un disordine amministrativo, peggiorato i servizi essenziali, mortificato la democrazia e annullato la partecipazione popolare. Avvicinandosi la scadenza per l’avvicendamento nel Consiglio Provinciale di Avellino iniziano le prime manovre “private”, nelle segreterie dei partiti di centro destra e centro sinistra oltre che tra sindaci e consiglieri comunali, ferreamente richiamati all’ordine dai vari capicorrente, al fine di collocare ambiziosi uomini di fiducia e garantirsi una fetta di potere, tutto alle spalle dei cittadini ignari e privati del diritto di rappresentanza e pluralità politica. Dal canto nostro avversiamo tutto ciò, quindi siamo impegnati anche a contrastare la riforma Costituzionale proposta dal Governo Renzi, votando NO al referendum del 4 dicembre, che tra l’altro, prevede un impianto simile per il Senato. Invitiamo inoltre, i rappresentanti istituzionali iscritti e simpatizzanti di Rifondazione Comunista, e gli Amministratori locali dei 118 Comuni Irpini che credono ancora nella democrazia partecipativa, a compiere un atto di 'disobbedienza civile' non andando a votare per l’elezione del nuovo Presidente della Provincia di Avellino, inviando così un segnale forte al Governo centrale, che da una parte continua lo stillicidio di tagli e risorse preziose agli Enti Locali e dall’altra chiama gli stessi Amministratori territoriali a partecipare a questa farsa" così in una nota Tony Della Pia segretario provinciale di Rifondazione COmunista. 

Redazione