La data è ancora da confermare ma, a meno di clamorosi sviluppi, dovrebbe essere martedì prossimo, fra giusto una settimana. Si ritorna in assise, a distanza di tre mesi dal luglio scorso quando vi fu la proclamazione del Consiglio e, soprattutto, del sindaco Napoli. Piatto ricco, con la discussione che dovrebbe diventare già ricca ad inizio d’assise, visto che nel Salone dei Marmi sta per arrivare il delicato argomento delle Fonderie Pisano.
Un’interrogazione proposta dal consigliere d’opposizione Gianpaolo Lambiase, e sottoscritta da 15 commissari della commissione Ambiente aprirà le danze del Consiglio d’autunno a Palazzo Guerra. Un’interrogazione che fu inviata dopo l’audizione di una delegazione di lavoratori delle Fonderie, insieme con la rappresentante della Fiom Cgil, in una seduta della Commissione “Ambiente” presieduta da Ermanno Guerra. Qui i lavoratori oltre ad illustrare quello che sarebbe stato il progetto del nuovo stabilimento, in un certo senso cercavano anche un sostegno morale sulla delicata vicenda della delocalizzazione dello storico opificio nella provincia salernitana. Non c’è che dire, si rischia di partire subito con i fuochi d’artificio, visto che i residenti, ed i relativi comitati, più volte hanno chiesto che le Fonderie Pisano entrassero in assise, anche se in un Consiglio monotematico da condividere con i Comuni di Pellezzano e Baronissi.
Resta ancora da decidere l’ordine del giorno, con il piatto forte che saranno le due variazioni da annotare nel Bilancio di previsione. La prima riguarda il finanziamento regionale di oltre 3 milioni d’euro di Luci d’Artista mentre l’altra riguarda una cifra di poco superiore ai 690mila euro a valere sul fondo rotativo per la progettualità determinata dalla Cassa Depositi e Prestiti per il progetto di riqualificazione e valorizzazione della costa cittadina. Da valutare, poi, se entrerà all’ordine del giorno il regolamento per la costituzione dei gruppi misti, già licenziata in sede di Commissione “Statuti e Regolamenti”. Non ci sarà, comunque, la modifica al Puc. Per ratificare le variazioni dettate per legge dei vincoli del Piano Urbanistico Comunale c’è di tempo fino al prossimo febbraio.
Antonio Roma