Il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha convalidato il fermo per Diego Menna Ottati, il 30enne di San Gennaro Vesuviano arrestato per il reato di apologia del terrorismo e detenzione di materiale esplodente. La motivazione: il giovane è socialmente pericoloso perché inneggia all’Isis e alla camorra. Malgrado l'incredulità dei concittadini che ritengono Diego "buono" e "innocuo", la magistratura napoletana ha deciso di non indietreggiare di un millimetro portando avanti la tesi del fanatismo.
Ricordiamo che i Carabinieri della Compagnia di Nola, l'altro giorno, ritrovarono a casa del 30enne 146 micce collegate ad inneschi, congegni elettronici per l’azionamento a distanza e un telecomando; oltre ad una serie di poster appesi in stanza di volti di camorristi, mafiosi e terroristi. I legali del ragazzo, però, giustificano la presenza del materiale esplosivo con la tesi della passione di Diego per i fuochi pirotecnici. Il giovane era solito recarsi in montagna dove faceva esplodere i petardi per puro divertimento.
Stanto a quanto si apprende dagli ambienti giudiziari, il gip avrebbe confermato la misura cautelare solo per il posesso di materiale esplodente ritrovato in casa e non per l’apologia al terrorismo.