Quindici

«Questa la politica con la P maiuscola, quella vicina ai territori, per tutelarli, renderli più fruibili e in particolare più sicuri. La sicurezza è alla base di ogni intervento che vuole portare alla stabilità del territorio deve puntare sulla sua sicurezza. Stiamo lavorando con serietà, senza fare passerelle politiche come qualcuno preferisce fare. A noi interessano solo i servizi». A dichiararlo è Giuseppe Rubinaccio, giovane attivista politico quindicese. Tra i suoi recenti progetti, l'organizzazione di un riuscitissimo convegno a Quindici sulla castanicoltura. 

«Sono soddisfatto per questi primi risultati. Negli ultimi mesi con la Provincia abbiamo lavorato in sinergia, con tavoli di concertazione per impegnarsi su questa strada. Nonostante le esigue risorse e i costi elevati degli interventi. Il rammarico è che proprio le province vengono svuotate di competenze, quando le province sono enti che garantiscono un rapporto diretto con il territorio, enti di secondo livello, che avevano fino a quando il Governo non ha deciso di abolirle, una rappresentanza che garantiva anche l'attenzione alle aree di tutta l'Irpinia».

«E proprio grazie alla Provincia che si potrà finalmente mettere mano agli interventi legati alla messa in sicurezza della Ss 403, dove ogni giorno passano decine di persone che devono raggiungere Avellino, studenti, lavoratori, operai e contadini, già stremati dalla crisi di un settore strategico come quello della castanicoltura. Così l'impegno dell'ingegnere Della Fera per i carotaggi, prodromici agli interventi di messa in sicurezza e il lavoro in sinergia sul tavolo istituzionale con l'assessore Fausto Paolillo e l'assessore provinciale Girolamo Giaquinto dimostra come sia fondamentale tutelare una parte importante della nostra area, come tanti altri interventi che sono in cantiere. E un motivo ulteriore per sostenere il no al referendum, visto che la vittoria del Sì avrà come primo effetto proprio l'abolizione definitiva delle province. Un pasticcio, per cui sarebbe più opportuno che invece di mettere mano all'abolizione delle province, si pensi a riformare il sistema di rappresentanza delle Regioni. Dove stiamo assistendo a continui atti di sperpero del denaro pubblico e di cerchi magici».