Nuove telecamere a circuito chiuso sono pronte ad essere installate a Salerno. Non prima, però, di aver assolto al bando d’affidamento per la fornitura ma top secret sui luoghi in cui saranno installate. Questione di privacy ma anche per evitare che possa svanire l’effetto sorpresa. E’ quanto emerso questa mattina in sede di commissione “Mobilità” presieduta da Mimmo ventura. L’audizione del dirigente di settore Lupacchini, ha dato alcune risposte che attendevano i commissari, soprattutto in tema di sicurezza. Un grande occhio su tutta la città e che servirà a vigilare sui comportamenti di quel “sparuto” gruppo d’incivili. Ma ci sarà da attendere ancora qualche tempo, prima che il territorio comunale possa essere ulteriormente inondato d’altre telecamere.
Nel frattempo, tutte quelle già esistenti sul territorio stanno funzionando a pieno regime. Insomma, non vi sono telecamere guaste nel parco già a dotazione comunale. Piuttosto vi sono alcune zone d’ombra, come nel Centro Storico di Salerno, con alcuni vicoli che spesso diventano percorsi di gara di scooter ed affini. Anche in questo caso, il presidente Ventura ha intenzione un vero e proprio giro di vite, soprattutto nelle Zone a Traffico Limitato. Tra le proposte del presidente Ventura c’è quello di spostare le telecamere per le Ztl molto più a monte di via Bastioni, una delle strade d’accesso al cuore antico di Salerno. Sarebbe questa una misura che porterebbe a risolvere la strana circolazione di vetture in una zona a traffico limitato.
Tra l’altro, potrebbe servire anche per risolvere una altra delicata questione che riguarda Largo Plebiscito a Salerno, un’area carrabile proprio alle porte della Ztl. In buona sostanza, l’area durante i fine settimana diventa un gran parcheggio non autorizzato, con auto in divieto di sosta e continue lamentele dei residenti. Nell’attesa di quelle che saranno le disposizioni da Palazzo Guerra, il presidente Ventura è deciso a mettere in campo la propria “esperienza” già dai prossimi fine settimana per arginare il fenomeno. Magari, anche con l’aiuto del fratello Giuseppe.
anro