E' stato raggiunto da un ordine di carcerazione il pregiudicato montorese che lo scorso mese di giugno fu protagonista di uno spericolato inseguimento lungo il raccordo autostradale Salerno-Avellino. L'uomo, un 48enne, alla guida della sua autovettura, eluse un posto di blocco dei carabinieri alla frazione Torchiati di Montoro. I carabinieri lo inseguirono. Furono allertati anche i militari delle stazioni di Solofra, Serino e dell'ex Montoro Inferiore. La corsa dell'uomo si concluse alla frazione Ferrari di Serino. Qui il suo veicolo si schiantò contro una rotonda. L'uomo lasciata l'autovettura si allontanò a piedi. Nell'autovettura furono rinvenute una pistola modificata e perfettamente funzionante, con caricatore contenete diversi colpi calibro 6.35, pronta all’uso; un “taser”, dispositivo altamente pericoloso di vietata vendita in Italia, capace di esplodere due elettrodi che colpendo la vittima la immobilizzano con una violenta scossa elettrica; un machete lungo circa 50 cm, con lama affilatissima; un localizzatore gps a calamita, strumento che permette di individuare in ogni istante l’esatta posizione di una persona o del veicolo dove viene installato; un apparecchio elettrico artigianale, per intercettare segnali elettromagnetici ed emanare impulsi.
il fuggiasco è stato rintracciato nel cuore della notte in Mercato San Severino, a bordo di un’auto in compagnia di un’altra persona. In maniera repentina e determinata, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Baiano, unitamente ai colleghi della Stazione di Montoro Superiore, hanno bloccato quel veicolo. Nessuna forma di resistenza attuata dal pregiudicato. L'accusa per il pregiudicato montorese, difeso dall'avvocato Rosaria Vietri, deve rispondere dell'accusa di detenzione di arma clandestina
Redazione