Caivano

Questa mattina, gli agenti della Polizia della Città Metropolitana di Napoli hanno sequestrato, nel territorio del comune di Caivano, un’area di circa 20mila mq ridotta a discarica di rifiuti pericolosi e amianto. All’interno dell’area insistono due capannoni di circa 4mila mq ciascuno. In quello prospiciente la strada – comunicano gli agenti di piazza Matteotti agli ordini del Comandante Lucia Rea - sono presenti rifiuti misti contenenti amianto e scarti di lavorazione dell’attività precedentemente svolta, mentre in quello retrostante sono stati rinvenuti circa 20mila metri cubi di scorie derivanti dai processi di fusione dell’alluminio. La copertura di quest’ultimo fabbricato, pari per l’appunto a circa 3.500 metri quadrati, sarebbe costituita interamente da amianto in cattivo stato manutentivo, scheggiato e quindi pericoloso per la salute. L’amianto sgretolatosi dalla copertura è altresì presente su tutto il piazzale.

Su di un veicolo parcheggiato all’interno dell’area sono presenti inoltre numerosi fusti il cui contenuto sarà oggetto di analisi da parte dell’Arpac. Al vaglio degli inquirenti – coordinati dal Procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco e dal sostituto Giovanni Corona - c’è l’ipotesi di disastro ambientale, così come prevista dalla legge 68/2015. Nell’ambito di questa fattispecie si sta verificando anche l’ipotesi di gestione illecita di rifiuti e di inquinamento della falda acquifera sottostante. Si tratta di reati che, se fatti propri dall’autorità giudiziaria all’esito del procedimento, prevedono pene detentive fino a 15 anni di reclusione.

L’area sequestrata è situata in prossimità delle abitazioni, a 200 metri di distanza da una zona in cui è, tra l’altro, in procinto di essere realizzato un parco residenziale. «L’operazione – ha affermato il sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris - è il frutto dell’indagine della Polizia Metropolitana svolta in collaborazione con le Procure, con cui è stato recentemente anche sottoscritto un protocollo d’intesa per mettere in campo una forte azione di contrasto ai reati ambientali in quella che è tristemente definita la Terra dei Fuochi, che noi vogliamo invece torni ad essere una terra in cui sia garantito il primario diritto alla salute a tutti i cittadini».