Salerno

È restata una poltrona ancora da occupare. Si resta ancora nell’attesa per la nomina per la presidenza Asis. La vacatio dura dallo scorso 30 aprile nella partecipata salernitana di Reti ed Impianti SpA, costituita nel 1961 per volontà di 21 comuni come "Consorzio Acquedotti delle Valli del Sele del Calore e del Montestella”. Per la verità una gestione al momento “commissariata” dal presidente uscente che potrebbe anche essere quello nuovo in quella che sarebbe una riconferma in campo.

Nello Fiore, ex assessore comunale e consigliere regionale potrebbe restare alla guida del consorzio e con buona pace di Geppino Parente e Italo Lullo che sembravano in ballottaggio per la presidenza. Sarebbe stata preferita la linea della continuità, con Fiore chiamato a proseguire nel suo lavoro fin qui svolto, soprattutto dopo la caduta delle nomine di Ermanno Guerra in prima battuta, e di Alfonso Buonaiuto in seconda con quest’ultimo che, al massimo, potrebbe essere dirottato soltanto ad occupare un ruolo di consigliere all’interno del CdA.

Nel delicato risico delle candidature per la poltrona principale, sembrava in pole Italo Lullo, con l’ex sindaco di Oliveto Citra e candidato in extremis alle ultime Regionali nella lista Pd a sostegno di De Luca per il forfait “guidato” di Franco Alfieri. Tra l’altro, non sarebbe caduto nelle more del famigerato decreto 39, visto che il suo ultimo ruolo amministrativo, alla guida del Comune della Valle del Sele risaliva a giusto due anni fa, avendo terminato il proprio mandato nel maggio 2014. Insomma, non vi sarebbero problemi d’inconferibilità così come evidenziato per l’ex assessore Guerra e, successivamente, per la “timida” ipotesi Buonaiuto. Parente, invece, sarebbe stato determinante per il territorio, l’Agro, da sempre terreno da conquistare per la truppa dem, soprattutto in vista delle prossime politiche. Non fosse altro per “rosicchiare” qualche consenso nelle storiche roccaforti di Scafati e Pagani.

 

anro