Guardia Lombardi

La richiesta formulata dai consiglieri di minoranza alla stazione dei carabinieri di indagare su dove si trovi il sindaco ha suscitato non pochi malumori in paese. Abbottonata come un cappotto d’inverno la maggioranza evita ogni tipo di replica e si chiude in un religioso silenzio. “Il sindaco non è scomparso, è gravemente malato” puntualizzano i cittadini, offesi da quelle che definiscono “offese gratuite a mezzo stampa”. La querelle sollevata dai banchi della minoranza intanto, mira a scardinare la posizione assunta dall’esecutivo di Michele Di Biasi, sollevando un carteggio con la compagine di governo rappresentata da bianchiani e Partito Democratico. Nessuna speculazione sullo stato di salute del primo cittadino dunque, ma lo sciglimento di un nodo di carattere procedurale e amministrativo. Se da un lato l’esecutivo blinda la permanenza in Municipio confermando che l’assenza del sindaco sia definibile “temporanea”; la minoranza incalza e rilancia sulla necessità di intervento da parte della Prefettura, rileando che un’assenza di nove mesi sia definibile “permanente”. Scaduti i termini per le dimissioni formali della giunta, si esclude la possibilità di andare alle urne il prossimo maggio. La grave malattia che costringe il primo cittadino lontano dalla gestione amministrativa ordinaria e dalla rappresentanza politica del paese ha di fatto consegnato la guida del Comune all’esecutivo. Eletta nel 2011, la compagine di Di Biasi ha perso in poco tempo il vice sindaco Raffaele Di Matteo, scomparso prematuramente, aprendo subito dopo uno scisma interno allo Scudocrociato. Vito Luongo infatti, espressione Udc in maggioranza, si è trasferito fra i banchi dell’opposizione, affiancando Luigi e Francantonio Rossi. I problemi di salute del primo cittadino intanto, hanno affidato il peso della guida alla compagine bianchiana, rappresentata dal nuovo vice sindaco Caterina Boniello, Giuseppe Giordano e Emilio Tota. In maggioranza anche il consigliere Angelo Salvatore, espressione del Partito Democratico e simbolo dell’alleanza politica elettorale. Ad un anno dalla scadenza del mandato Di Biasi, la minoranza prende atto dell’assenza ormai permanente del sindaco (manca da nove mesi) e chiede lo scioglimento del consiglio. A nulla è servita però, la denuncia alla Prefettura di Avellino, che in assenza di certificati medici, considera valida “l’assenza temporanea” annunciata dall’esecutivo in carica.