Palma Campania

Un imprenditore del napoletano in difficolta economiche all’inizio del 2015 chiede un prestito di 4.000 euro a un 50enne già noto alle forze dell'ordine. L’accordo è presto fatto: la cifra dovrà essere restituita a 600 euro al mese. L'imprenditore si tuffa nuovamente nei suoi affari. L'attività, purtroppo, stenta a decollare: servono altri soldi per ulteriori investimenti. Si ricorda del 50enne e torna da lui per chiedergli un secondo prestito, stavolta 3.000 euro. Vengono rivisiti gli accordi. Alla fine si pattuisce la restituzione con questa modalità: l'imprenditore dovrà versare ogni due mesi 900 euro.

Insomma, dall’inizio della storia alla sua conclusione, circa un anno e mezzo dopo, il malcapitato sborsa 20.000 euro a fronte di prestiti per 7.000. Com'è possibile? I conti non tornano? Beh, tornano e come se chi ha prestato il denaro, oltre ad essere uno strozzino, è anche un affiliato alla camorra. All'inizio del 2016, infatti, il 50enne convoca l'imprenditore nel suo garage e se ne esce con una nuova pretesa: 500 euro al mese “per i carcerati” e per la “protezione della famiglia del debitore”, soldi che il malcapitato paga fino a maggio. 

Si. Fino a maggio. Perchè per giugno e per il futuro la pretesa è aumentata. Lo strozzino lo comunica all’imprenditore infilando platealmente una pistola nella cintola dei pantaloni: da allora in poi il “contributo previdenziale” ed “assicurativo” sarà di 1.000 al mese. I militari dell’Arma avevano notato movimenti sospetti del 50enne e avevano cominciato ad osservarne gli spostamenti. È così che la storia finisce con i carabinieri della stazione di Palma Campania che lo bloccano per dare certezza ai loro sospetti. L’usuraio/estorsore, G.D.F., un 50enne di Carbonara di Nola già noto alle forze dell'ordine viene trovato in possesso di 1.000 euro (l’ennesimo pagamento della vittima). I Carabinieri ricostruiscono tutta la vicenda, trovano a casa sua la pistola (una replica di semiautomatica priva di tappo rosso). L’arrestato viene tradotto a Poggioreale. Il gip di Nola convalida l’arresto e ne dispone la custodia per usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.