E' stata trovata la macchina di Vincenzo Sepe, il 54enne autotrasportatore di Nola scomparso da oltre due settimane. La sua Fiat 600 di colore blu era abbandonata in via Alveo Pompili, zona Zabatta, una stradina tra San Giuseppe Vesuviano e Terzigno che porta su, verso le campagne del Monte Somma. Dell'uomo però nessuna traccia. L'auto è stata individuata martedi sera dagli agenti del Commissariato di Polizia di San Giuseppe Vesuviano. Aveva una gomma forata ed era senza benzina. Al suo interno una coperta. Le targhe, però, sono state portate vie. Qualche metro più in là, sul selciato, le chiavi. Elementi, questi, che indurrebbero a pensare ad un recente abbandono della vettura da parte di Vincenzo il quale avrebbe utilizzato la macchina fino all'ultima di goccia di benzina per poi lasciarla lungo la stradina sterrata. Macchina trasformata anche in rifugio notturno, l'unico posto sicuro in cui dormire.
Le indagini riprendono da qui e proseguono. Anche perché la Polizia di San Giuseppe Vesuviano è riuscita ad accertare la presenza di Vincenzo in quella zona nei giorni precedenti. Attraverso la visione dei filmati registrati da alcune telecamere di sorveglianza, gli agenti hanno determinato con certezza il transito in auto di Vincenzo per le strade di San Giuseppe Vesuviano fino a lunedì scorso. Non solo. Attraverso controlli incrociati fra motorizzazione e casa di produzione, è stato accertato che il telaio dell'auto corrisponde a quello dell'auto di Vincenzo.
Ora si battono le campagne, in particolare quelle tra San Giuseppe e Terzigno ai piedi del Monte Somma. Si spera sempre e comunque in un allontanamento volontario dell'uomo, che però potrebbe trovarsi in condizioni sempre più difficili: solo e in stato confusionario a vagare per i sentieri che portano su verso il Vesuvio. La famiglia è sempre più preoccupata e in ansia. E chiede aiuto rivolgendosi ai cittadini della zona. Chiunque lo veda, segnali la sua presenza alle forze dell'ordine. Sono 19 giorni che Vincenzo Sepe non si fa sentire nè vedere. Un fantasma che vagherebbe tra il nolano e il vesuviano.
Rocco Fatibene