Salerno

C’è attesa per la pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità della Severino sul caso De Luca. Un’attesa che, oltre a durare del tempo, potrebbe non cambiare nulla dell’attuale corso delle cose. Perché se la Consulta dovesse mantenere il principio già espresso con De Magistris lo scorso anno, giudicando legittima la sospensione poi subito revocato dall’assoluzione in appello per il sindaco di Napoli, stessa cosa potrebbe accadere per il governatore.

Nel caso di De Luca ci sarebbero ben due paracadute già aperti da tempo, con la doppia assoluzione sia in Appello che in Cassazione, per quella che è una vera e propria pietra tombale sulla famosa vicenda del Termovalorizzatore. Certo la Legge italiana non è sul modello anglosassone che viaggia su scie di precedenti sentenze, ma ne prende atto giudicando volta per volta. Sul caso del governatore De Luca, e sulla sospensiva della sospensione Severino da parte della Corte d’Appello di Napoli che ha permesso di presiedere il Consiglio regionale non ci sono identità di vedute. Per l’opposizione, la fronda grillina costituitasi in giudizio, ravvisa una situazione di abusività, con l’eventuale retroattività dell’applicazione di Legge che potrebbe pesare e non poco.

Per il legale dell’Avvocatura dello Stato Massimo Giannuzzi «i parlamentari sono una cosa diversa dagli amministratori locali dal momento che l’Italia non è uno stato federale ma uno stato decentrato a forte autonomia, e questo ‘giustifica’ la previsione di requisiti diversificati per far scattare le sanzioni della Severino». Il tutto riferito all’altro caso in discussione sulla sospensione del consigliere regionale dem della Puglia Fabiano Amati dopo la condanna in primo grado a un anno e otto mesi per abuso d’ufficio e falso. Secondo Lorenzo Lentini del collegio difensivo del governatore c’è disparità di trattamento con «la norma che soffre di eccesso di delega e non c’è dubbio che la sospensione sia una misura afflittiva che sottrae al politico locale una quota del mandato elettorale ricevuto dal popolo pari alla durata della sospensione». E su queste disparità che la Consulta è chiamata a pronunciarsi.

 

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