Ecco la Consulta per vagliare la legittimità della Legge Severino sul caso De Luca. Peccato, però, che la sospensione sia caduta in Corte d’Appello e, successivamente, in Cassazione, con l’assoluzione dell’ex sindaco di Salerno dalla condanna per abuso d’ufficio nel processo del Termovalorizzatore. Insomma, il Consiglio di Stato potrebbe aver ben poco da decidere sul caso del governatore De Luca, visto che l’arte del contendere è già caduto da sette mesi. Sarà, forse, l’occasione di una riunione per deliberare che per l’attuale presidente della Regione Campania non c’è proprio nulla d’ostativo.
Una vicenda che fa sorridere, comunque, con la richiesta del parere della Consulta che fu avanzata ancor prima che iniziasse il procedimento in Appello sul caso dell’ex sindaco. Fatto sta che la fissazione della discussione arrivò 36 giorni dopo la sentenza del 5 febbraio scorso quando, sia De Luca, che Alberto Di Lorenzo e Mimmo Barletta, furono assolti “perchè il fatto non sussiste”. Una pronuncia, quella del presidente della Corte Michelangelo Russo, che avrebbe dovuto far scatenare un effetto domino in quella che era considerata la madre di tutte le sentenze. Perché proprio da questo processo, in primo grado, erano scattate le maglie della temibile sospensione della Severino che avrebbe dovuto bloccare per circa 18 mesi Vincenzo De Luca da ogni incarico amministrativo.
Una pronuncia da parte del Tribunale di Salerno che, si pensava, dovesse essere un punto di riferimento per la Consulta. Di fatto, l’oggetto della riunione della Corte Costituzionale sul caso di De Luca sarebbe proprio venuto meno, con la Severino ad essere diventata un lontano ricordo. Comunque, la Consulta ha deciso di pronunciarsi sul caso della legittimità della Severino, per il caso De Luca, a prescindere dall’assoluzione poi intervenuta in Appello o come si dice in gergo dal caso di specie. Figurarsi adesso che già la sentenza assolutoria in Cassazione.
Antonio Roma