Salerno

Lo stabilimento di via dei Greci potrebbe essere uno dei punti all’ordine del giorno di uno dei prossimi Consigli comunali del Comune di Salerno. Lo hanno assicurato i commissari della commissione consiliare “Ambiente” presieduta da Ermanno Guerra, che ieri mattina ha ascoltato una delegazione dei lavoratori delle Fonderie Pisano accompagnati dalla rappresentante della Fiom Cgil, Francesca D’Elia. Sul tavolo della discussione il momento critico dello storico opificio di Fratte e dell’ipotesi di delocalizzazione a Campagna, non senza la serrata dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Monaco che si prepara ad un Consiglio monotematico.

Un confronto quello di ieri mattina, in cui la delegazione di lavoratori ha, per certi versi, perorato la causa di quello che sarà il nuovo stabilimento. Ma al tempo stesso, la richiesta di un appoggio in quella che sarebbe la filiera istituzionale che arriva direttamente alla Regione. Un appoggio anche dal Comune di Salerno che, con l’eventuale spostamento a Campagna, avrebbe poco potere giurisdizionale se non del tutto nullo. E’ stato, dunque, illustrato gran parte del progetto del nuovo stabilimento, che rientrerebbe pienamente nei canoni ambientali. Ma anche una richiesta d’alleanza, per ammorbidire la posizione della Regione, che tiene congelate le due autorizzazioni, Aia e Via, praticamente vitali per l’opificio di Fratte. In fin dei conti le Fonderie Pisano restano parte integrante dell’economia salernitana.

Dai commissari la promessa d portare in Consiglio la problematica, con la votazione finale che è stata quella di chiedere l’inserimento dell’argomento in uno dei prossimi Consigli comunali, visto che entro la fine dell’anno ne saranno celebrati almeno due. Una proposta che, al momento, sembra aver soddisfatto i lavoratori, anche se più di una volta è stato chiesto, in un passato anche recente, lo svolgimento di un Consiglio monotematico sulla problematica. Addirittura in contemporanea con i Comuni di Pellezzano e Baronissi, con la proposta che è restata ancora sulla carta. 

 

Antonio Roma