Può esserci frattura laddove non esiste unità? A prestito la citazione che fa ben comprendere il clima che si respira ai piani alti di Palazzo Guerra. La giusta miscellanea fra vecchio e nuovo non sembra essere riuscita in pieno. L’entusiasmo delle giovani leve politiche non ha saputo coinvolgere la stanca esperienza dei vecchi, forse traditi da promesse non mantenute. Ed ecco che proprio mentre in Commissione Statuti e Regolamenti, presieduta da Ermanno Guerra, si sta discutendo sulle variazioni statutarie per il Gruppo Misto, ritorna in auge la possibilità d’alcuni consiglieri di maggioranza di dichiararsi indipendenti.
Fuoriuscire dalla lista d’appartenenza ma restare nell’area di centro sinistra, la stessa per la quale si sono presentati alle recenti Amministrative. Nessun salto della barricata, anche per mantenere una certa lealtà elettorale con i propri elettori. Un passaggio che aumenterebbe le distanze fra i gruppi della coalizione di centrosinistra, con almeno tre consiglieri che sarebbero decisi a dichiararsi indipendenti. Forse quattro. Il condizionale è d’obbligo, visto che alle parole non sono ancora arrivati i fatti. E la caccia è già iniziata, anche se di concreto sulla dichiarazione d’indipendenza c’è davvero poco. Solo parole, minacce ma ancora nessun fatto. Di certo determinante nella scelta di uscire dai gruppi d’appartenenza sarebbero le ultime operazioni dell’amministrazione giudicate alquanto discutibili.
Ad esempio il caso del Gonfalone non presente a San Matteo ma anche il nuovo corso annunciato sul fronte dell’occupazione del suolo pubblico. Non da meno anche il taglio, già operativo, dei gettoni di presenza. Una sforbiciata che ha riguardato soltanto i consiglieri, con le ultime determine di pagamento che parlano chiaro. E questo continua a non piacere, con i franchi tiratori che hanno ripreso decisamente la mira. La soluzione? Dichiararsi indipendenti e staccarsi progressivamente da questa maggioranza di governo cittadino. Intanto l’opposizione osserva e sorride.
Antonio Roma