Salerno

Mare sporco, spesso estati rovinate ai salernitani che, anche per necessità, decidono di restare in città. Il consigliere comunale di Salerno di Tutti, Gianpaolo Lambiase, anche a seguito di numerose segnalazioni, ha voluto verificare di persone lo stato del depuratore di Salerno. «Ho visitato l’impianto nella zona industriale, che serve la città ed i Comuni limitrofi.  – afferma - Sono stato accolto dai dirigenti della SIIS (Sistemi Idrici Integrati Salernitani), la società che gestisce l’impianto. La mia idea è che il depuratore è perfettamente funzionante e le cause degli inquinamenti sono tutte “esterne”. Le cause “esterne” dell’inquinamento derivano in parte dalla mancanza di depurazione delle acque reflue dei Comuni della costiera amalfitana, dall’attività delle navi che attraccano al porto commerciale, dal fiume Tusciano a sud di Salerno. Ma anche dalla nostra rete fognaria: una rete mista, - in un unico tubo si accolgono acque nere e di pioggia - insufficiente rispetto al “carico abitativo”, non monitorata, né “mappata”, perché non esiste una “cartina” completa delle fogne cittadine».

Lambiase sembra quasi in linea con quanto affermava nella precedente consiliatura l’assessorato all’Ambiente retto da Gerardo Calabrese. I dati raccolti da Lambiase, forse, giungeranno sul tavolo commissariale delle Commissioni, con lo stesso consigliere che, in un’ottica turistica, appare abbastanza preoccupato. «Esistono quindi anomalie strutturali importanti dei sottoservizi cittadini, che hanno necessità d’interventi urgenti, se non si vuole compromettere la salute dei cittadini e le prospettive di sviluppo turistico, che si basano principalmente sulla “risorsa mare”. – riprende - Si parla di centinaia di milioni di Fondi Europei da assegnare al nostro territorio.  Una delle priorità è sicuramente quella di monitorare, potenziare, rendere efficiente ed adeguata la rete fognaria cittadina. L’amministrazione comunale di Salerno non può ignorare il problema».

 

Redazione