«Arriviamo al referendum dopo trenta mesi di lavoro. Siamo partiti da un momento di crisi durissima, ai minimi storici della fiducia dei cittadini, senza via d'uscita. E abbiamo provato a cambiare».
Maria Elena Boschi a Limatola per la festa popolare di Ncd ripercorre le tappe fondamentali dell'esperienza del Governo. Dal dato positivo del Pil «l'Istat l'ha riconosciuto già dal 2014» all'occupazione «siamo partiti da 940mila posti di lavoro persi e abbiamo provato ad invertire la rotta, sappiamo che c'è ancora tanto da fare, soprattutto al Sud e per i giovani».
Sul Jobs Act aggiunge «il superamento dell'articolo 18 ha consentito non di licenziare di più ma di assumere di più» e poi la riduzione delle tasse e il tema dei diritti con l'approvazione della riforma del Terzo settore.
Ma è sulla riforma costituzionale che il ministro per le Riforme si concentra: «Il referendum è un passaggio cruciale per il nostro Paese. Non risolve tutti i problemi, ma ne abbiamo bisogno per realizzare uno Stato che funzioni meglio. Per un'Italia più semplice, più efficiente e più stabile».
Quindi Boschi annuncia che la data del voto sarà scelta dal governo il prossimo lunedì.
Parte invece dalla polemica sull'accusa di poca chiarezza della scheda elettorale il ministro dell'Interno Angelino Alfano.
«Sono tragicomici. Il quesito è chiaro. Quelli del fronte del 'no' devono avere un minimo di decoro. E poi è stato validato dalla Cassazione».
A Limatola Alfano affronta però tanti altri temi. Dal ruolo dell'Italia in Europa «non sarà la partecipazione a un vertice a cambiare il nostro profilo internazionale» all'immigrazione «l'Europa non sta facendo la propria parte e noi non possiamo stare zitti. Noi rispettiamo gli impegni, quelli che non rispettano gli impegni sono coloro che hanno firmato un patto per i ricollocamenti e non lo stanno mantenendo».
Ancora sugli immigrati Alfano ribadisce «Stiamo ripensando all'organizzazione della gestione dell'accoglienza per far si che veda una maggiore centralità dei comuni e una maggiore centralizzazione delle scelte per evitare che in ogni provincia di Italia ci sia una scelta differente».
E sull'attentato di ieri al sindaco di Bonea: «Stiamo lavorando ad un osservatorio al Viminale per monitorare quello che avviene agli amministratori locali che subiscono atti intimidatori. Per ogni elemento che si verifica sono a lavoro le forze dell'ordine, per Bonea guarderò a tutti gli elementi sul caso».
Mariateresa De Lucia