La relazione di Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, sul sito di compostaggio di Salerno non sembra preoccupare più di tanto Palazzo Guerra. Almeno non apparentemente, con il secondo piano che mostra sicurezza. In particolare da parte dell’ingegnere Luca Caselli, dirigente del settore Ambiente e Protezione Civile, che, in audizione in Commissione consiliare “Ambiente” presieduta da Ermanno Guerra, ha ragguagliato i commissari sul ciclo della differenziata a Salerno. E il discorso non poteva che terminare proprio sul sito di compostaggio di via De Luca, al centro di un dossier da parte del presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Le accuse sembrano, comunque, non preoccupare più di tanto, con l’impianto forsu salernitano che è unico in Campana, tanto da essere oggetto di studio da parte di altri Paesi, con delegazioni che spesso hanno visitato il sito salernitano, ritenendolo all’avanguardia sul profilo tecnologico. Caselli si è mostrato sicuro e tranquillo quando si è trattato di discutere sul sito di compostaggio, anche se brevemente. Tanto da intrattenersi pure sul prodotto finale del trattamento del rifiuto organico: il compost. Ciò che deriva dal trattamento anaerobico dei rifiuti organico è ritenuto un ottimo fertilizzante in agricoltura, con i dati certificati dalle analisi delle Università di Napoli e Salerno. Tanto che negli anni scorsi fu permesso a molte aziende agricole della Piana del Sele di rifornirsi, gratuitamente, del compost salernitana.
Ma Caselli non è entrato nel dettaglio delle osservazioni avanzate da Cantone, mostrandosi abbastanza tranquillo. Val la pena ricordare che nell’articolato dossier sul sito di compostaggio, il presidente dell’Anac ha ipotizzato il mancato rispetto dei parametri e delle finalità dell’impianto. Ma anche elevati costi di gestione per lo smaltimento, nessuna verifica o controllo sul gestore, diverse criticità nella raccolta differenziata e sospetto di reati ambientali. A questo si aggiunge anche la richiesta di chiarimento sugli incarichi di collaudo ed un rinnovo dell’appalto avvenuto in contrasto con la legge.
anro