Salerno

Il nuovo dispositivo di traffico in via Volpe angolo via Diaz per i lavori nel cantiere del Trincerone Est non piace ai residenti. Proprio mentre, dopo le prime due giornate di caos sulla viabilità, a Palazzo Guerra si pensa a dei correttivi per alleggerire il traffico nella zona. Gli uffici comunali sono già al lavoro con l’assessore alla Mobilità, Mimmo De Maio, che ieri mattina era sul Trincerone per sincerarsi di persona delle tante lamentele che sono subito arrivare dai residenti.

«Stiamo valutando altre possibilità, ma con la dovuta attenzione per evitare di non creare ancora più disagi. – ha affermato l’assessore anche ai tanti residenti che si sono fermati con lui – Stiamo prendendo in esame tutte le soluzioni possibili ma prima di attuarle vogliamo essere sicuri». Ma le frasi di De Maio non è che abbiano calmato più di tanto i residenti. «E’ un dispositivo di traffico che durerà 60 giorni. – ha ripreso l’assessore comunale – Sono lavori necessari per permettere la copertura del tratto ferroviario interessato. Di certo la ditta lavorerà giorno e notte per ovviare al più presto al disagio, ma i tempi sono quelli».

Nel frattempo, in via Volpe un vero e proprio inferno di lamiere chiamato ad incanalarsi su Via Diaz per proseguire in via Manzo in quella che è diventata una vera e propria catena di vetture incastrate. Nei primi due giorni, autisti spazientiti e traffico record, con la lunga fila di lamiera lo scorso giovedì ad iniziare addirittura da Piazza Cavour, con il tratto di Lungomare fino all’altezza del Tribunale completamente congestionato. «Ci vogliono più vigili», avvisa un residente mentre un altro già ipotizza scenari apocalittici. «Bel regalo che ci avete fatto, e adesso arrivano anche Luci d’Artista, cosa mai ci succederà?».

E ancora: «L’aria è irrespirabile, dobbiamo restar con le finestre chiuse in casa». De Maio annota e cerca di tranquillizzare tutti su quello che è stato un sopralluogo che, però, ha dato pochi frutti. «Stiamo studiando già i correttivi. – conclude De Maio – Faremo in modo di evitare al massimo questo disagio, ma i lavori vanno fatto. Questo processo di riqualificazione deve essere compiuto».    

 

Antonio Roma