L'appuntamento è in programma questa mattina. Quando, se non ci saranno contrattempi, l'avvocato Fabrizio Gallo e la criminologa Roberta Bruzzone raggiungeranno il palazzo di giustizia di Benevento. Attesi dal Procuratore reggente Giovanni Conzo, che sta dirigendo, con il sostituto Maria Scamarcio, l'inchiesta per omicidio e violenza sessuale, affidata ai carabinieri, sulla fine della bimba di 9 anni, rumena, di San Salvatore Telesino, rinvenuta senza vita lo scorso 19 giugno, morta annegata, nella piscina di un casale. Un incontro che il legale e la specialista avranno nell'interesse dei genitori della piccola, con l'obiettivo di capire, per quanto possibile, lo stato dell'arte dell'attività investigativa. Che, come anticipato da Ottopagine, ha fatto registrare una novità con i risultati di una consulenza, disposta dagli inquirenti, che avrebbe collocato all'interno della struttura, quel giorno chiusa, la Polo di Daniel, 21 anni, indagato al pari della sorella Cristina, 29 anni.
Come più volte ricordato, la tesi dell'avvocato Gallo e della dottoressa Bruzzone è che Maria sia stata assassinata.Di segno opposto, invece, le valutazioni degli avvocati Giuseppe Maturo e Salvatore Verrillo, difensori dei due fratelli, e, soprattutto, della criminologa Ursula Franco, secondo la quale la bambina potrebbe essere rimasta vittima di un tragico incidente dopo aver raggiunto la vasca, per fare il bagno, con altri coetanei o ragazzini più grandi. Si sarebbe spogliata e gettata in acqua, nonostante non sapesse nuotare. L'avrebbe fatto tra le 20.40 e le 21, la fascia oraria nella quale, sostiene la difesa, a San Salvatore aveva smesso di piovere. Due ricostruzioni che devono però lasciare il passo, inevitabilmente, all'attesa per quelle che saranno le conclusioni del lavoro che inquirenti ed investigatori stanno svolgendo da oltre tre mesi per illuminare, finalmente, una storia drammatica che ha scosso l'opinione pubblica.
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