Caivano

di Siep

E' stato rinviato a giudizio Raimondo Caputo. Titò, l'uomo accusato di aver ucciso la piccola Fortuna Loffredo di 6 anni, lanciandola nel vuoto dal terrazzo dell'ottavo piano del Parco Verde di Caivano è stato rinviato a giudizio con la sua convivente: Marianna Fabozzi, lei con l'accusa di non aver impedito violenze sessuali contro una delle figlie. Il processo comincerà l'8 novembre davanti alla Quinta sezione della Corte d'assise di Napoli. In aula oggi a Napoli anche Mimma Guardato la madre della piccola che lancia un appello affinchè i tempi del processo siano brevi e giustizia sia fatta. Nel Parco Verde si era sparsa la voce che Marianna oggi sarebbe uscita di galera, così non è andata. «E’ rimasta in carcere, nonostante sua madre desse per certa la sua scarcerazione. Così dicevano nel mio disastrato quartiere. Così si pensava andassero le cose. E invece no. I miei occhi stamattina erano puntati su di lei. Non mi ha mai guardata. Non so perché so solo dirvi che non mi guarda mai negli occhi».

La madre di Fortuna ancora una volta invoca giustizia piena perché dice: sono colpevoli tutti e due. Ne sono certa. «Voglio che la giustizia faccia il suo corso. Voglio che la legge vada fino in fondo. Fa una certa sensazione vedere in faccia quello che potrebbe essere l’assassino di mia figlia. In questa storia altri bambini hanno subìto violenze, la nostra è stata anche uccisa». 

L’avvocato Paolino Bonavita, che difende Raimondo Caputo, aveva chiesto nel corso dell’udienza lo svolgimento di ulteriori atti istruttori. «Questa vicenda presenta una serie di punti oscuri. Troppe discrepanze da accertare, approfondire. Ci sono personaggi chiave entrati in questa storia e di cui poi, andando avanti, non si è avuta più notizia mentre andrebbe approfondito il ruolo avuto da queste persone. Ci sono elementi discordanti sui quali va fatta assolutamente chiarezza. Caputo, il mio assistito è innocente».  

I difensori degli imputati hanno già preannunciato un'aspra battaglia in aula, basata essenzialmente sulle perizie psichiatriche infantili sulle tre figlie di Marianna Fabozzi, le principali accusatrici di Raimondo Caputo. Ma Mimma Guardato non ha dubbi: è colpa loro. Hanno ucciso la mia Chicca.