Amministrazione comunale assente al Pontificale di questa mattina al Duomo di Salerno. Ora la frattura con la Curia è ancora più evidente, qualora qualcuno non l’avesse notata. Questa volta non c’è stata nemmeno la presenza dell’usciere comunale, come nell’omaggio floreale di Piazza Flavio Gioia. Nonostante fra i fedeli, in disparte, ci fosse qualche rappresentante della maggioranza ma rigorosamente senza fascia tricolore, come nel caso dell’ex presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Alessio.
E’ guerra fredda fra Comune di Salerno e Curia e, forse, non basterebbe nemmeno richiamare all’opera un “genio” della politica internazionale come Henry Kissinger per ricucire uno strappo iniziato proprio con un Pontificale cinque anni fa. Le sedie riservate alla delegazione di Palazzo Guerra, dunque, sono restate desolatamente vuote con l’assenza che è diventata pesante in Cattedrale. Una mancanza che non è piaciuta ai fedeli, che in fin dei conti sono anche elettori, e che stasera potrebbero dare sfogo sonoramente al proprio disappunto in via Roma (guarda qui). E non si salverebbe nemmeno l’opposizione, scesa a 5 consiglieri visto che Lambiase si è professato sempre ateo, proprio come Napoli. Gli eventuali fischi sarebbero riservati anche a loro, comunque individuati come facente parte di quest’amministrazione. Secondo le voci, rischierebbe di cavarsela il solo Roberto Celano, riconosciuto come l’eterno picconatore della maggioranza di governo cittadino.
Intanto rientra la protesta dei portatori che non volteranno le spalle al Comune. La vera protesta sarà quella di mantenere scrupolosamente gli accordi, mantenendo il proprio rapporto di neutralità nella vicenda. Ci saranno le giravolte dei Santi agli incroci e la discesa di San Matteo al mare in piazza Cavour. E a Largo Campo al passaggio della processione saranno liberati migliaia di palloncini colorati per quello che sarebbe stato lo spettacolo pirotecnico.
Antonio Roma