La crisi idrica infiamma il consiglio comunale. Ieri si è tornati in aula dopo la seduta dello scorso 15 settembre andata deserta per mancanza del numero legale. Questa volta i consiglieri c'erano e c'erano anche tanti cittadini esasperati da una emergenza, legata al tetracloroetilene in falda, che dura ormai da quasi tre anni. E prorpio dal pubblico sono arrivate forti proteste. Per cercare di calmare gli animi il presidente del consiglio comunale Pasquale Gaeta ha ritenuto di lasciare l'aula consiliare, seguito dal segretario comunale e dagli altri componenti di maggioranza, per farvi ritorno dopo qualche minuto e riprendere i lavori del consiglio. Solofra ed il suo acquedotto, due pozzi sono stati chiusi proprio a causa del tetracloroetilene, necessitano di settanta litri d'acqua al secondo per soddisfare il fabbisogno della città. Ad oggi sono disponibili poco più di cinquanta litri al secondo. Per aumentare la portata si punta sul nuovo pozzo di località Scorza. “L'acqua nel nuovo pozzo c'è, spiega il sindaco Michele Vignola, e ci si avvia alla conclusione dei lavori. Saranno eseguite delle prove di portata e delle analisi. L'Asl chiederà dodici mesi ma cercheremo di stringere sui tempi”. Non solo. “Chiederemo alla Cogei di distaccarsi dalla rete gestita dall'irno service e sulle concerie e sulle utenze non civili si procederà ad una riduzione. Se la Procura procederà al dissequestro dei pozzi di Consolazione ed Eustachio è nostra intenzione destinarli alle concerie”. L'opposizione consiliare, dal canto suo, si è dichiarata non soddisfatta delle soluzioni prospettate dal sindaco.
Redazione