Avellino

 

di Andrea Fantucchio

“Io considero una vittoria per la città il fatto che quest’amministrazione possa andare via. Non un risultato personale. Poi, come dire, per la pesantezza dei deretani di cui parliamo, probabilmente anche questa volta i protagonisti coinvolti resteranno al loro posto. Ciò non toglie che la verità adesso è di fronte agli occhi di tutti". Ironico e lapidario come sempre il deputato di sinistra e libertà Giancarlo Giordano che, a poche ore dall’esito del consiglio comunale che di fatto ha rigettato l’approvazione del bilancio facendo scattare la diffida prefettizia, ci offre in quest’intervista ad Ottopagine la sua lettura di quello che potrebbe rappresentare l’addio del sindaco Paolo Foti.

Giordano, Paolo Foti a margine del consiglio comunale di oggi ha dichiarato che comunque vada, domani prenderà la sua roba (Leggi l'articolo) e la porterà a casa. Secondo lei, riviviamo un film già visto, col sindaco che parla di dimissioni salvo poi ritrattarle?

“Una domanda da indovino (ride ndr): io avevo detto a Foti di dimettersi in tempi non sospetti. Così fanno le persone serie prima che gli amministratori seri. Oggi, della bontà di quel consiglio, ha dovuto prenderne atto lui e quelli che gli hanno offerto proposte confuse, diciamo ipotesi del terzo tipo: penso all’ormai celebre patto dei cento giorni. Se un sindaco non ha una maggioranza, si dimette. Da quell’atto può poi pensare di costruire qualcosa. Ma senza quella presa consapevolezza, continua a prendere tutti in giro, a partire dai cittadini. Ancora una volta".

Pensa che in questi giorni si riaprirà il mercato delle poltrone per convincere qualcuno di quelli che stasera hanno bocciato gli equilibri di bilancio a rivedere le proprie posizioni?

“Il mercato non si è mai chiuso. Io ho parlato di cinismo di Foti quando ha screditato i suoi assessori mettendo il loro posto a disposizione di chi ha partecipato a quel mercato indegno che poco ha a che fare con la politica. Evidentemente, però, questa volta Foti non ha soddisfatto tutti i clienti come è buona regola per chi apre una bancarella".

Francamente, se dovesse scommettere qualcosa, pensa che nella prossima votazione verranno riconfermate le posizioni di tutti i consiglieri?

“Io posso dirle in tutta onestà che non credo ci sia bisogno di altre prove per dire che Foti non è più un sindaco e non ha una maggioranza. Se fossi in lui mi dimetterei. Se il sindaco e la sua giunta non l’hanno ancora fatto è perché non conoscono le regole della vera politica: sono dei dilettanti allo sbaraglio".

Conosciamo al sua posizione in proposito, ma la chiediamo ugualmente per dovere di cronaca: qualora il sindaco dovesse davvero cadere che periodo aspetta Avellino in attesa delle prossime amministrative?

(Ride anche stavolta, ndr) Non sarò cattivo. Dico solo che si vota a maggio, e non è la fine del mondo arrivarci senza sindaco, senza questo sindaco. La democrazia non è certo in pericolo”.