San Salvatore Telesino

Prima una criminologa – la dottoressa Ursula Franco -, ora due medici legali. Sono il dottore Vincenzo Migliorelli ed il professore Fernando Panarese i consulenti scelti, rispettivamente, dagli avvocati Giuseppe Maturo e Salvatore Verrillo, difensori di Daniel, 21 anni, e della sorella Cristina, 29 anni, le due persone di nazionalità rumena chiamate in causa, allo stato, per la tragica fine di Maria, 9 anni, la bimba, loro connazionale,rinvenuta senza vita lo scorso 19 giugno, morta annegata, nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino. Daniel è indagato per omicidio e violenza sessuale, Cristina per concorso nella prima delle due ipotesi di reato prospettate nell'inchiesta del Procuratore reggente Giovanni Conzo, del sostituto Maria Scamarcio e dei carabinieri.

Un caso che a distanza di tre mesi non ha ancora incrociato una soluzione, sul quale si fronteggiano, come è noto, due tesi: da una parte quella della difesa, che, ritenendo che la piccola sia rimasta vittima di un incidente di gioco, esclude l'esistenza dell'omicidio e punta l'attenzione sui segni di abusi sessuali che sarebbero stati rinvenuti sulla bambina; dall'altra le convinzioni della criminologa Roberta Bruzzone e dell'avvocato Fabrizio Gallo, per i genitori, secondo i quali Maria è stata assassinata. Resta da capire quali saranno le conclusioni che tireranno gli inquirenti, supportati dai risultati dell'autopsia curata dalla dottoressa Monica Fonzo e dal professore Claudio Buccelli e delle analisi dei Ris.

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