"Nessuno può dire al premier con chi presentarsi alle riunioni. Non condivido assolutamente la posizione di conflitto permanente aperta dal sindaco di Napoli verso il presidente del consiglio Renzi. Posizione che rischia di danneggiare gravemente la città".
L' affondo del governatore De Luca nei confronti di De Magistris arriva il giorno dopo il rifiuto del sindaco di incontrare Renzi a Napoli per parlare di Bagnoli. Rifiuto motivato dalla presenza al tavolo di Salvo Nastasi, commissario di Governo per la bonifica, figura che De Magistris non riconosce nella sua funzione. Quella di De Luca però non è solo una difesa d'ufficio, ma un intervento dettato dal timore concreto di perdere i 300 milioni del Patto per Napoli. Il conflitto tra comune e governo non ha ancora condotto alla sigla dell'accordo, e il tempo stringe.
"Vorrei che ci fossero rapporti di correttezza istituzionale e garantiremo che queste risorse non si perdano" ha detto il presidente della Regione. Poi rincara la dose De Luca e ricorda al sindaco che "i 270 milioni per Bagnoli sono stati stanziati solo perché c'è la Regione".
Non solo. Dal Governatore arriva anche un no alle Olimpiadi a Napoli: «L’idea mi piace ma non mi piace la politica delle chiacchiere al vento. Noi abbiamo gia? le Universiadi nel 2019, una grande opportunita? per Napoli».
Alla fine l'ex sindaco sceriffo ha deciso vestire i panni del mediatore, vuole salvare capra e cavoli: i fondi e il rapporto con il Governo. Perché De Luca lo sa che se perde Napoli perde anche la Regione. I fondi del Patto per le città metropolitane rappresentano un' importante occasione, e De Luca non è disposto a giocarsela da spettatore. E così annuncia: "Ci sarà una iniziativa della Regione in settimana". De Magistris e Renzi dunque si incontreranno in campo neutro. Almeno questa è la proposta. A questo punto il sindaco non potrà tirarsi indietro. Chiunque decida di sedersi al tavolo.