Le scarpe di Antonella Russo sono andate ad aggiungersi al cerchio delle scarpe delle donne morte per mano di un uomo. Un monumento al coraggio ma anche un "memento" a denunciare ogni forma di violenza ed aggressione che da questa mattina alberga nella casa rifugio intitolata alla giovane solofrana morta per difendere la madre. Oggi l'inaugurazione ufficiale. “E' importante, ha spiegato Chiara Marciani assessore regionale alle Pari Opportunità, lavorare sulle case rifugio perchè una volta che la donna entra nel percorso e denuncia purtroppo si manifesta quello che è al momento il nostro anello debole: la carenza di case rifugio. Stiamo quindi lavorando molto su questo e stiamo lavorando molto anche sull'autonomia. Le donne, purtroppo, non possono restare per tantissimo tempo nelle case rifugio e quindi dobbiamo fare in modo, come abbiamo fatto quando abbiamo approvato il fondo per le donne vittime di violenza, di mettere a loro disposizione degli strumenti che consentano di fornire loro un sostegno economico così da renderle indipendenti e quindi metterle in condizione di iniziare un nuovo percorso di vita”. E i fondi? “Stiamo lavorando affinchè le risorse ministeriali arrivino sul territorio il prima possibile e poi vorremmo intervenire con risorse regionali e dei fondi europei per andare a valorizzare le strutture esistenti”. La presidente del Consiglio regionale Rosetta D'Amelio, dal canto suo: “Questa casa che si apre oggi è un bel messaggio: la società insieme con le istituzioni si fa carico delle difficoltà delle donne che tante volte segnalano di essere vittime di violenza e però non trovano luoghi di accoglienza. Ed il fatto che questa casa sia dedicata ad Antonella Russo una giovane studentessa della nostra provincia che per difendere la madre ha perso la vita credo sia un forte messaggio per le nuove generazioni per dire che qui nella nostra provincia non chiniamo la testa”.
G.A.