Avellino

 

di Andrea Fantucchio

Uno studio da affidare ad un'università campana entro i prossimi venti giorni, per analizzare le emissioni inquinanti della Valle del Sabato. In particolar modo per evidenziare quali agenti inquinanti sono presenti in acqua, aria e suolo, mettendo in risalto eventuali criticità. Il costo dello studio sarà ripartito fra i comuni coinvolti. Questa la notizia più importante emersa dal tavolo contro l'inquinamento, che questo pomeriggio si è riunito in Prefettura per parlare della Valle del Sabato, e delle migliori pratiche da adoperare per far fronte alle emergenze. Per il registro tumori bisognerà attendere, almeno qualche anno. Insomma, ancora sofferenza in arrivo per i cittadini che chiedono risposte alle morti nel territorio della valle.

Erano presenti all'incontro, oltre al prefetto Carlo Sessa, le rappresentanze di sei comuni (Avellino, Atripalda, Manocalzati, Montefredane, Pratola Serra e Prata P.U.), l'Asi, l'Asl. Assente il dottore De Sio dell'Arpac che ha inviato una nota. Assenti pure i comitati esclusi dall'incontro istituzionale. Comitati che attraverso una nota del dottore Franco Mazza, hanno palesato il proprio dissenso: sentendosi offesi per l'esclusione, e confermando la loro posizione: ritengono inutile il tavolo tecnico, e considerano molte delle istituzioni coinvolte come colpevoli della situazione ambientale che stanno vivendo. La stampa, ha potuto presenziare solo ai primi cinque minuti della riunione, parte dei quali abbiamo ripreso. (Lo speciale con tutte le interviste ai primi cittadini sarà disponibile da questa sera sul sito di Ottochannel e sul canale 696 del digitale terrestre a partire dalle 20.30). Poi si è dovuta attendere la fine dell'incontro.

L'assessore all'ambiente di Avellino, Augusto Penna, e il primo cittadino di Montefredane, Valentino Tropeano, ci aiutano a capire quanto è stato deciso nel tavolo: “Lo studio che si metterà in atto grazie al supporto delle università che individueremo nei prossimi venti giorni, studio il cui costo sarà ripartito fra i comuni, servirà ad evidenziare in primo luogo il tipo di inquinamento che dovremmo fronteggiare: se è legato alla somma di diverse realtà industriali non a norma, bisognerà stilare un piano di intervento urbano di più ampio respiro, che assicuri la sopravvivenza delle attività lavorative, fondamentali per il territorio, aumentando i controlli e assicurandosi che non rappresentino un pericolo ambientale per i comuni della Valle del Sabato. Viceversa, se le analisi metteranno in luce che l'inquinamento proviene da specifiche realtà produttive: chiederemo all'Arpac di intervenire duramente con il proprio potere sanzionatorio. Chi ha trasgredito le normative ambientali, non dovrà soltanto mettersi in regola, ma anche pagare duramente per gli errori del passato che hanno danneggiato tutti”.

La chiusura è affidata alle dichiarazioni del sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo, che parla del registro dei tumori richiesto da tempo e finito al centro di una nostra recente inchiesta (Leggila): “L' asl ci ha assicurato che ci sta lavorando e non abbiamo motivo di diffidare. Ci vorrà però almeno qualche anno per terminarlo e poi renderlo disponibile”.