Nola

Tra aprile e ottobre 2012 hanno promosso e diretto, sul territorio del Comune di Nola, almeno dieci corse clandestine di cavalli, mettendo in grave pericolo l'incolumità degli animali e somministrando loro sostanze dopanti. Per questo, D.S, F.P, M.M, e S.L (già in stato detenzione presso il carcere di Secondigliano) sono stati condannati a complessivi quattro anni di reclusione, e al pagamento di 160mila euro di multa. I quattro sono stati condannati anche ad un risarcimento in solido di 20mila euro a favore dell'Ente Nazionale Protezione Animali, che nel procedimento giudiziario si era costituito parte civile con il proprio l'avvocato, Claudia Ricci. Per quanto concerne due degli imputati - D.S e S.L - il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli ha riconosciuto la pena accessoria dell'interdizione dei pubblici uffici pari a 5 anni per il primo, perpetua per il secondo. 

La condanna dei quattro è maturata nell'ambito di un maxi-processo per associazione di stampo mafioso che ha visto imputate 27 persone e che si è celebrato con rito abbreviato presso il Tribunale di Napoli. Nello stesso filone di inchiesta sono coinvolte altre 12 persone, a giudizio con rito ordinario presso il Tribunale di Nola.

«Con una sentenza che, ne sono sicura, farà giurisprudenza, il Tribunale di Napoli ha inferto un colpo durissimo alle zoomafie e al fenomeno delle corse clandestine di cavalli che, soprattutto in alcune regioni del Sud, rappresenta una terribile piaga», commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi. «Finalmente si riesce non solo a rinviare a giudizio i criminali che le organizzano – prosegue Rocchi – ma, cosa ben più importante, a condannarli con pene esemplari. Questi individui devono essere consapevoli che non possono più agire con l'illusione dell'impunità».