Avellino

 

di Andrea Fantucchio

“Non si può mercanteggiare il voto sul bilancio, con il proprio destino personale, per quanto può essere legittimo. Non si può sostenere un'amministrazione di fatto insufficiente, avallando oscenità dal punto di vista della chiarezza politica, per un posizionamento futuro. Questi giochetti esprimono la peggiore politica meridionale da sempre, e sopravvivono perché a sopravvivere è la visione personalistica o carrieristica della politica stessa”. La consigliera d'opposizione Nadia Arace stronca l'accordo fra le opposizioni che fanno capo a Dino Preziosi e il sindaco Paolo Foti. Quel patto ribattezzato dei cento giorni, che di fatto assicurerebbe la sopravvivenza a un'amministrazione che ha rigettato in toto il proprio programma di tre anni, ammettendo il fallimento. E ha poi azzerato, come ennesima conferma, anche la propria giunta.

“C'è bisogno – rincara la dose Arace - di offrire chiarezza alla città: di far capire chiaramente dove ci si trova e cosa si fa”

I: Francamente, proprio la chiarezza sembra una sconosciuta in comune, dopo un'accordo che non ha convinto nessuno: cento giorni, giustificati dietro il termine bene comune della città. E soprattutto dietro l'esigenza di realizzare una programmazione europea. Si stanno arrampicando sugli specchi secondo lei pur di giustificare questo accordo?

"Diciamo che io trovo quei cento giorni un'ipotesi molto fantasiosa. Riuscire a realizzare in poco più di tre mesi una pianificazione europea di area vasta, mi sembra francamente impossibile. Così come quel tempo è insufficiente a dirimere le tante questioni irrisolte della città, a partire dalla gestione dei beni comunali. Sui quali gravano tante incognite: dalla legittimità del loro affidamento, passando per l'irregolarità dei canoni di pagamento, fino ad arrivare alle revoche nei casi nei quali la situazione lo imponesse”.

I: In realtà, quanto sta accadendo, appare a tanti come l'ennesima manifestazione di una politica che si piega ai personalismi. Assicurando e giustificando, in funzione di calcoli futuri, sopravvivenza ad una realtà, quest'amministrazione, che ha fallito sotto tanti aspetti il proprio compito. Che ne pensa in proposito?

“Come le dicevo, tre mesi mi sembrano una presa in giro. Dal punto di vista argomentativo trovo che sia molto debole una proposta che appare invece come un malcelato tentativo di nascondere un accordo di natura politica programmatica. Infarcendola di un'improbabile retorica: penso al tanto strumentalizzato “bene della città”. Ritengo che un'amministrazione che ha fallito il proprio programma, mancando tutti gli obiettivi prefissati, non possa trovare la ragione della sua sopravvivenza racimolando numeri a destra e a manca. Non ci sono, insomma, margini di miglioramento dal punto di vista di un'ipotesi a breve termine come quella auspicata”.

I: Lunedì arriva il bilancio. Dopo aver constatato che il primo previsionale approvato era irregolare. Sarà l'ennesimo spartiacque: chi vota contro l'approvazione rappresenterà la vera opposizione. Ricorderà certamente quanto accaduto a luglio, dove alcuni consiglieri non si sono presentati. Consiglieri fra i quali figurano anche gli stessi che oggi dicono, pensiamo ad esempio al gruppo “Davvero”, di voler mandare a casa il sindaco. Cosa si aspetta stavolta?

"E' un incontro che arriva a ridosso del consiglio comunale della settimana scorsa dove è stato espresso un giudizio molto negativo sull'operato di quest'amministrazione. Dopo un previsionale che è stato in sostanza contestato dalle opposizioni come bilancio illegittimo sotto l'aspetto tecnico. Lunedì mi aspetto che chi ha votato contro il sindaco nell'ultimo consiglio comunale, confermi la sua posizione. E che inoltre vengano chiarite, dai diretti interessati, le ragioni che hanno spinto alcuni consiglieri comunali, ad essere assenti nella prima seduta d'approvazione del bilancio per ragioni assolutamente politiche. Ci dicano cosa è cambiato rispetto ad allora, quando, con la loro assenza, hanno di fatto assicurato la sopravvivenza a quest'amministrazione”.

I: Il quadro emerso in questi giorni, rappresenta uno dei fotogrammi più grigi della politica contemporanea. E ci regala un copione confuso, dove i protagonisti coinvolti saltellano da un lato all'altro dello scacchiere, spesso smentendo quello che hanno detto un attimo prima o che hanno professato per mesi se non per anni. Adesso nemmeno una parte dell'opposizione sembra salvarsi da questo trend. Vi siete spaccati anche fra di voi?

“Posto che ogni opposizione riunisce al suo interno bagagli politici differenti, accomunati dal desiderio di offrire una visione diversa rispetto a quella della maggioranza, ritengo anch'io che serva chiarezza. Questa situazione non è più sostenibile. L'ultimo consiglio si è chiuso senza un voto sulla mozione di sfiducia presentata.Ora abbiamo l'occasione per descrivere con chiarezza chi davvero è fedele alle sue posizioni e chi si presterà a fare da stampella per l'ennesima retorica del bene comune, che assicura un accomodamento caldo sotto il sistema di potere consolidato. Io sono rimasta fedele alle posizioni di lunedì: quest'amministrazione ha fallito e deve andare a casa. Se altri hanno cambiato idea avranno occasione per dirlo: abbiamo richiesto una conferenza dei capigruppo per chiarire le posizioni di tutti. E poi ci sarà il bilancio. Vediamo chi mente e chi, invece, sarà coerente”.

Grazie consigliera

“A lei”