Durazzano

La segreteria territoriale della Uil Federazione Poteri Locali di Benevento comunica che presso il Comune di Durazzano è stato approvato il contratto collettivo decentrato integrativo per i lavoratori valido per l’anno 2016. Presenti per la parte pubblica il segretario comunale Alfonso Russo; per la parte sindacale Fioravante Bosco (Uil Fpl) e Maria Maddaloni (Rsu Uil Fpl), oltre al rappresentante della Fp Cgil Raffaele Fonzo. Alla riunione ha partecipato anche il sindaco Sandro Crisci. Le risorse decentrate per l’anno 2016, pari a € 32.120,00, a cui vanno aggiunti € 317,92 di residui anno 2015, per un totale di € 32.437,92, sono state così ripartite: indennità maneggio valori € 420,00; progressioni economiche orizzontali € 15.743,00; indennità comparto € 3.808,00; indennità per compiti di responsabilità € 7.000,00; produttività € 5.466,92. In particolare, l’indennità per lo svolgimento di compiti di particolare responsabilità è stata prevista in € 2.000,00/2.500,00 per i lavoratori di categoria D ed € 1.750,00/2.250,00 per la categoria C. I rappresentanti sindacali hanno ribadito che vanno attivate le progressioni economiche orizzontali con decorrenza 1° gennaio 2017 per il personale della categoria C e D; il segretario comunale si è riservato la decisione poiché la proposta va avallata dalla giunta comunale, che per il 2016 si è espressa in senso contrario. Ma i rappresentanti sindacali sono tornati anche sulla necessità di ripristinare la settimana corta, atteso che il comune di Durazzano è uno dei pochi della Provincia ove si lavora anche il sabato. Il sindaco Crisci ha assicurato che, almeno per alcuni uffici, la proposta potrà essere accolta.

“Insomma anche per l’anno 2016 – dichiara Fioravante Bosco (Uil Fpl) – è stato sottoscritto un ottimo contratto integrativo, che premia la professionalità dei lavoratori e migliora i servizi resi ai cittadini. Il confronto col sindaco Sandro Crisci è servito per discutere delle due questioni che ancora sono in bilico: progressioni orizzontali e ritorno dell’orario di lavoro su cinque giorni settimanali e due rientri pomeridiani. Ribadito il concetto che l’orario su sei giorni settimanali è fortemente penalizzante per le donne lavoratrici, e non si rinvengono giustificazioni tali per insistere in quella direzione”.