Che la qualità del cibo che mangiano i bambini debba essere buona, anzi ottima, non c’è dubbio. Che siano alimenti della mensa scolastica o alimenti forniti ai bimbi dalle loro famiglie. Lo scorso anno i controlli delle mense scolastiche hanno rivelato irregolarità per un quarto delle mense complessive. I genitori legittimamente in rivolta reclamano il “diritto al panino”, cioè alla possibilità che i loro figli a scuola  mangino panini portati da casa.  Diverse su questa questione sono le posizioni nelle diverse città italiane, ma il punto è  non nel diritto o meno di mangiare ciò che si vuole (ci mancherebbe!), ma nella perdita del valore simbolico e formativo che il pranzo “fai da te” comporterebbe. Il servizio di refezione scolastica è il servizio di ristoro che la scuola dà agli alunni; refezione significa appunto ristoro, e ristorarsi fisicamente e psicologicamente non è solo mangiare cibo buono. Una mensa uguale per tutti non garantisce solo un sentimento di uguaglianza sociale, ma aiuta i bambini a confrontarsi anche con qualcosa che può non piacere, con i limiti appunto, e con la capacità di scegliere. Dimensioni queste fondamentali per lo sviluppo della personalità. Piatto freddo, piatto caldo, altro punto dibattuto. A scuola non si possono scaldare i cibi portati da casa e il panino è la soluzione dunque più immediata. Mangiare piatti freddi ogni giorno non è salutare per i bambini. Ma il calore di un pasto lo dà solo la temperatura del piatto? Il panino è fatto per un pasto veloce, mentre scandire il momento del pranzo aiuta non solo al riposo della mente applicata all’apprendimento, ma ad entrare in contatto con i propri bisogni. La modalità smart con cui viviamo oggi ci sollecita a bypassare questi bisogni: mangiamo velocemente, a volte camminando, dormiamo poco, a volte sacrifichiamo interamente le pause pranzo in ufficio per uscire un’ora prima con il risultato che sono sempre più in aumento i disturbi psicosomatici a carico del sistema gastrointestinale, e non solo. Vogliamo abituare i bambini a questa modalità?  Scandire il tempo attraverso i momenti della colazione, del pranzo e della cena aiuta a non farci sentire fagocitati, aiuta a pensare. Quando parliamo di mense scolastiche dunque è importante non solo fare attenzione ad un mangiare bio, ma ad un pensare bio.

Mariateresa Grasso