Telese Terme

"Il messaggio che Monsignor Domenico Battaglia ha voluto inviare alla diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant'Agata de' Goti in relazione a quanto accaduto presso l'Istituto Minorile di Airola rivela ancora una volta la straordinaria profondità del vescovo che Papa Francesco ha voluto porre alla guida della nostra comunità diocesana. Incisivo - scrive Pasquale Carofano, sindaco di Telese Terme - il passaggio in cui parla di “presenza concreta alle storie di dolore, di disagio, di errori e, insieme, di speranza”.

L'ascolto e la prossimità sono infatti le coordinate che il mondo laico e religioso devono avere sempre presenti nella loro azione nella società. Monsignor Battaglia ne ha fatto uno stile di vita che è riuscito a segnare le azioni e il pensiero della propria gente che sabato scorso, a Catanzaro, ha voluto esprimergli il grazie per la testimonianza di una vita spesa per gli altri.

Il suo messaggio fatto pervenire in occasione dei fatti accaduti all'Istituto Penitenziario Minorile di Airola e la volontà di fare il suo ingresso nella nostra diocesi a partire dalla realtà airolana sono convinto segneranno il cammino che si accinge a fare nella nostra terra. Iniziare dagli ultimi, da chi ha necessità di credere ancora nell'uomo, nella solidarietà e nel senso della giustizia, contribuisce a delineare di Monsignor Battaglia l'immagine del “Pastore con l'odore delle pecore” che parte dalle periferie esistenziali come “ospedale da campo” per creare ponti e mani tese anziché muri e indifferenza. Quelle mani tese raffigurate nel suo stemma episcopale mi piace pensare siano quelle di chi crede che un nuovo umanesimo aperto all'ascolto e alla prossimità verso i bisogni di ciascuno è ancora possibile. Quanto accaduto all'IPM di Airola deve generare in tutti noi una profonda riflessione sulla importanza di rieducare chi è in uno stato di detenzione per far comprendere gli sbagli commessi dando nuove opportunità. È necessario, come ci ricorda Monsignor Battaglia “cambiare la cultura della pena investendo in educazione, risorse ed energie. Non ci si può limitare a pensare a pene alternative, ma è necessario immaginare alternative alle pene”. 

Redazione bn