Montoro

Grossi massi, erbacce, rifiuti. Ecco quanto ingombra il letto del torrente Solofrana. A Montoro gli argini sono crollati dopo le forti piogge dello scorso anno. Ad un anno di distanza da quell'evento non sono stati ancora attuati intervento di ripristino delle sponde. Alla frazione Torchiati a delimitare le sponde c'è unicamente una rete di protezione in plastica che in più punti ha ceduto. Un rischio per le autovetture che transitano in zona. Il letto del fiume è ingombro di grossi massi, arbusti, erba alta e rifiuti di ogni genere. E la situazione non cambia se ci si sposta nella vicina Mercato San Severino. L'ex consigliere di minoranza del PD, Fabio Iannone ha invitato il commissario prefettizio, Fulvia Zinno, ad attivarsi per la prevenzione di eventuali fenomeni alluvionali, che in passato hanno provocato ingenti danni. A far scattare l'allarme il pessimo stato in cui versano gli argini e il letto del fiume Solofrana invasi da pietre, arbusti e rifiuti che potrebbero costituire un ostacolo al regolare flusso dell’acqua. Da monitorare anche la vasca di laminazione di Acigliano. La competenza per le manutenzioni e la pulizia è del Consorzio di Bonifica per canali e valloni e del Genio Civile per i corsi d’acqua come la Solofrana. Il professore Franco Ortolani dell'Unina aveva nei mesi scorsi denunciato come "le sponde del torrente Solofrana versino in uno stato indegno". "Si tratta di un corso d'acqua che attraversa aree abitate ed aree agricole di pregio ma che ha ancora un tipo di struttura inidonea a resistere alle portate di piena che sono aumentate anche a seguito dell'urbanizzazione. Un altro elemento che emerge è l'assoluta mancanza di manutenzione". Necessario dunque, secondo Ortolani, il rifacimento degli argini oltre all'adegumaneto delle altezze degli argini. E poi la manutenzione: "Non prevederla significa condannare l'alveo all'interrimento".  

Redazione